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Mercato immobiliare sotto pressione, “Va rallentata la corsa”

La corsa al mattone ha surriscaldato il mercato immobiliare svizzero sul quale grava lo spettro di un possibile default se non verranno adottate misure adeguate.

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A lanciare l’allarme è l’Autorità di vigilanza dei mercati finanziari (Finma) nel corso di una conferenza stampa a Berna nella quale il direttore Mark Branson ha sottolineato come il volume dei crediti ipotecari, pari a oltre mille miliardi di franchi, sia raddoppiato negli ultimi 15 anni e superi ormai di gran lunga il Pil nazionale (670 miliardi).

A preoccupare questa evoluzione del settore, che “riveste un’enorme importanza per la stabilità della piazza finanziaria e merita l’attributo di too big to fail”, secondo le parole del direttore Finma, è soprattutto la crescita degli immobili a reddito. Nel contesto attuale contrassegnato da prezzi elevati e da quote crescenti degli sfitti, osserva sempre Mark Brenson, “aumenta il rischio di correzioni dei prezzi e di mancati rimborsi dei crediti”. 

Da parte sua l’organo di controllo federale, che può intervenire solo nei confronti di singole società, non può influire sulla situazione generale e per questo motivo raccomanda agli istituti finanziari di inasprire i criteri per la concessione delle ipoteche, come peraltro sembra intenzionata a fare l’Associazione svizzera dei banchieri (Asb).

In particolare viene proposto di elevare la percentuale di capitale anticipato a due terzi del valore venale dell’immobile a reddito. In alternativa la Finma ipotizza di correggere l’ordinanza federale sui fondi sempre riguardo a questa categoria di beni.

Un secondo fronte che vede impegnato l’organo di sorveglianza è quello del contrasto delle attività di riciclaggio di proventi illeciti. In quest’ambito la Finma, che lo scorso anno si è occupata di svariati procedimenti si risonanza internazionale, ritiene di aver “contribuito a instaurare una condotta d’affari corretta e, quindi, a salvaguardare la buona reputazione della piazza finanziaria” attraverso il monitoraggio mirato dei rischi e il sistematico sanzionamento delle irregolarità.  

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