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AutoPostale, scatta l’esame dei conti

Primo piano della direttrice generale della Posta svizzera Susanne ruoff, sullo sfondo un logo della posta
Apparentemente, la direttrice generale della Posta era stata informata prima di quanto ha dichiarato martedì. © KEYSTONE / PETER SCHNEIDER

Il Controllo federale delle finanze esaminerà a fondo i conti di AutoPostale, azienda di trasporto pubblico al centro di uno scandalo da martedì, per l'incasso in eccesso di sussidi federali.

Il direttore Michel Huissoud ha confermato all’agenzia telegrafica svizzera che l’organo superiore di vigilanzaCollegamento esterno della Confederazione intende verificare la gestione e le relazioni tra le filiali del gruppo, nonché gli obiettivi in termini di utili e il sistema di bonus.

Nel mirino della stampa, intanto, è finita la direttrice generale della Posta, Susanne Ruoff. Sarebbe stata a conoscenza dei fatti ben prima di quanto dichiarato.

Quasi 80 milioni di troppo

Mercoledì, l’Ufficio federale dei trasporto (UFTCollegamento esterno) ha annunciato che l’azienda di trasporto pubblico ha incassato indebitamente, tra il 2007 e il 2015, 78,3 milioni di franchi. Una somma che AutoPostale è chiamata a rimborsare.

Non è invece chiaro chi sia all’origine delle manipolazioni contabili e quale fosse il movente. 

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Azienda di trasporto pubblico deruba lo stato

Questo contenuto è stato pubblicato al In Svizzera “autopostale” è sinonimo di bus. È uno dei tanti “elvetismi”. Sono quei bus gialli gestiti dalla Posta e presenti su tutto il territorio nazionale, soprattutto nelle zone più discoste. Fanno parte del paesaggio elvetico e quel suono del clacson, ripreso dal Guglielmo Tell di Rossini, ci fa sentire tutti subito a casa. Un’istituzione dunque per tutta la popolazione…

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Il CDF, partendo dalle singole malversazioni, potrebbe allargare le indagini fino alla direzione generale della Posta: “iniziamo con Autopostale, poi forse saliremo”, ha dichiarato Huissoud.

Il CDF vuole inoltre verificare che non vi sia stata una sovvenzione statale nascosta dietro all’espansione all’estero dell’azienda. I risultati dell’esame saranno presentati il prossimo anno.

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Nel dicembre 2016, CarPostal France era stata condannata dal Tribunale commerciale di Lione a versare 10,6 milioni di euro a tre imprese concorrenti, per aver ottenuto aiuti pubblici di provenienza svizzera. CarPostal ha inoltrato ricorso in appello.

La direttrice “sapeva”

Nel mirino della stampa di oltre San Gottardo finisce intanto la direttrice generale della Posta, Susanne Ruoff. Il Blick, che pubblica una lettera datata 2013, ritiene che Ruoff sia stata informata dei fatti prima di quanto abbia dichiarato.

Nel documento, l’ufficio di revisione interno mette la direzione generale al corrente di una gestione “problematica” di AutoPostale. La direttrice, martedì, aveva detto di essere venuta a conoscenza del caso solo nel 2017.

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