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Bns, crescita sostenuta nella seconda metà dell’anno

Dettaglio della sede in Bundesplatz a Berna della Banca nazionale svizzera.
Keystone / Peter Klaunzer

La Banca nazionale svizzera (Bns) conferma la sua politica monetaria di contenimento del valore del franco e le previsioni di robusta crescita dell'economia nella seconda metà dell'anno.

Il perdurare della pandemia continua a pregiudicare l’evoluzione congiunturale e l’istituto di emissione vuole evitare un ulteriore apprezzamento della moneta nazionale – tradizionale bene rifugio nei momenti di crisi internazionale – che pregiudicherebbe seriamente l’industria di esportazione e il turismo.

La Bns mantiene quindi il tasso guida al livello più basso al mondo (-0,75%) e l’interesse negativo (della stessa entità) sulle somme depositate dalle banche, restando vigile qualora fosse necessario intervenire sul mercato dei cambi, come fatto peraltro in misura notevole lo scorso anno, durante il quale ha acquistato divise estere per 110 miliardi di franchi, tanto da attirarsi le critiche di Washington che ha inserito la Confederazione tra i paesi che manipolano il corso della loro valuta.

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In proposito la Banca nazionale ha precisato in un comunicato che “la politica monetaria espansiva assicura condizioni di finanziamento favorevoli, contrasta la pressione al rialzo sul franco e contribuisce a un adeguato approvvigionamento dell’economia con crediti e liquidità”.

Vengono confermate le previsioni di crescita per quest’anno, tra il 2,5 e il 3%. Il Pil, dopo un sostanzioso incremento nel terzo trimestre del 2020, è progredito debolmente nei mesi successivi e dovrebbe calare nel primo trimestre di quest’anno, a causa della nuova ondata pandemica, con un impatto ancora marcato sul mercato del lavoro.

La Bns prevede comunque un graduale allentamento nei prossimi mesi delle restrizioni e nella seconda metà dell’anno l’attività economica dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi. Le capacità produttive non saranno però sfruttate in pieno ancora per diverso tempo.

La novità nel monitoraggio della Bns riguarda l’inflazione che dovrebbe aumentare in modo più deciso rispetto alle precedenti stime: l’incremento previsto sarà dello 0,2% quest’anno (nel 2020 si è avuto un calo dello 0,7%), dello 0,4% nel 2022 e dello 0,5% nel 2023.

tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 25.3.2021)

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