Morta Marthe Gosteli, paladina delle pari opportunità in Svizzera
Pioniera nella difesa dei diritti delle donne, Marthe Gosteli è morta venerdì. Quest’anno avrebbe compiuto 100 anni. Originaria del canton Berna, la Gosteli ha avuto un ruolo decisivo in seno al movimento femminista svizzero.
Questo contenuto è stato pubblicato il 08 aprile 2017 - 20:40Durante la Seconda Guerra Mondiale Marthe Gosteli lavora come addetta stampa nello stato maggiore dell’esercito. Dopo il conflitto dirige la sezione film al servizio di informazione dell’ambasciata statunitense a Berna. È lì che comincia a affinare le sue doti nelle pubbliche relazioni e nella diplomazia, che l’aiuteranno molto nella sua lotta femminista.
Per una grande parte della sua vita, la bernese è stata infatti una militante per il diritto di voto alle donne. Non si è mai sposata per poter “essere completamente al servizio della causa”.
Negli anni sessanta avrà un ruolo di rielievo in diversi movimienti e associazioni femministe che, dopo lotte e delusioni, porteranno finalmente la Svizzera, fra gli ultimi paesi al mondo, a concedere il diritto di voto ed eleggibilità alle donne.
La storia di questa lotta, rappresentata anche dai violenti manifesti di campagna contro la concessione di questo diritto alle donne, è conservata nell’archivio del movimento femminile svizzero, che proprio la Gosteli ha istituito nel 1982, insieme alla Fondazione che porta il suo nome.
Questo articolo è stato importato automaticamente dal vecchio sito in quello nuovo. In caso di problemi nella visualizzazione, vi preghiamo di scusarci e di indicarci il problema al seguente indirizzo: tvsvizzera@swissinfo.ch
Partecipa alla discussione!