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La Svizzera rappresenterà gli USA in Venezuela

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La Svizzera, secondo quanto recita l’intesa sottoscritto dal ministro degli Esteri Ignazio Cassis e dall’ambasciatore americano a Berna Edward T. McMullen, rappresenterà gli interessi degli Stati Uniti in Venezuela.

Una nota diffusa nel pomeriggio dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) precisa che l’ultima parola spetta del Venezuela, che deve ancora approvare l’accordo.

Accordo negoziato negli scorsi mesi

La firma ovviamente era attesa. In proposito il ministro ticinese aveva colto l’occasione, nel corso della sua visita a febbraio negli USA dove aveva avuto colloqui con il suo omologo americano Mike Pompeo e con il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, per ipotizzare un mandato “in qualità di potenza protettrice”. Caracas il mese prima aveva infatti interrotto le relazioni diplomatiche con Washington.

A sua volta il governo degli Stati Uniti aveva chiesto ufficialmente al DFAE a metà marzo di assumere il mandato in questione che consente alla Svizzera di contribuire all’allentamento delle tensioni tra i due Paesi, svolgendo così un ruolo costruttivo per la stabilità regionale, secondo quanto indicano fonti di Berna.

Ieri il Consiglio federale ha dato il via libera all’accordo negoziato in base al quale la Svizzera garantirà principalmente i servizi consolari per conto degli USA in Venezuela, permettendo ai due paesi di mantenere relazioni minime. Ora tocca allo Stato sudamericano esaminare in dettaglio il mandato conferito a Berna che in caso di accettazione diverrà subito operativo.

Una lunga tradizione di buoni uffici

La diplomazia elvetica ha una lunga tradizione nella protezione degli interessi di terzi, prerogativa che l’ha resa famosa nell’ambito dei cosiddetti “buoni uffici”. La Svizzera ha iniziato a svolgere funzioni di potenza protettrice nel XIX secolo durante la guerra franco-tedesca del 1870-1871, tutelando gli interessi del Regno di Baviera e del Granducato di Baden in Francia. 

Ha poi assunto mandati in qualità di potenza protettrice anche durante la Prima guerra mondiale e in virtù della sua neutralità, nel corso del secondo conflitto mondiale, è diventata la potenza protettrice per eccellenza rappresentando gli interessi di 35 Stati tramite più di duecento mandati singoli tra cui quelli di alcune delle grandi potenze coinvolte nella guerra.

Tra il 1948 e il 1973 il numero di tali mandati ha oscillato tra 4 e 24 e al momento i mandati sono sei: degli USA in Iran, della Russia in Georgia, della Georgia in Russia, dell’Iran in Arabia Saudita, dell’Arabia Saudita in Iran e dell’Iran in Egitto.

 

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