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Rapina a portavalori, si costituisce quarantenne italiano

Un agente della polizia ticinese con mitra
Keystone / Carlo Reguzzi

C'è un nuovo arresto in relazione alla rapina ai danni di un furgone portavalori avvenuta poco più di un anno fa, il 5 luglio 2019, a Molinazzo di Monteggio, nei pressi del confine con l'Italia.

Giovedì scorso un quarantenne italiano residente all’estero, su cui pendeva un mandato di cattura spiccato dalla magistratura ticinese, si è costituito (il fermo è già stato confermato dal giudice dei provvedimenti coercitivi). L’ex ricercato è indagato dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier per rapina aggravata, sequestro di persona e rapimento, infrazione alla Legge sulle armi, gli accessori di armi e le munizioni.

L’inchiesta, cui hanno partecipato gli inquirenti italiani – in particolare i carabinieri e le procure di Varese, Roma e Latina – aveva già portato all’arresto di due cittadini italiani, un 46enne e un 63enne. Il primo, residente all’estero, era stato fermato lo scorso ottobre a Chiasso mentre stava progettando altre azioni criminali in territorio ticinese. Il secondo era invece finito in manette in Polonia in febbraio e successivamente è stato estradato in Svizzera.

Rapina a portavalori, due arresti

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Gli inquirenti che indagavano sugli autori della rapina di Molinazzo di Monteggio, hanno potuto accertare, grazie alla proficua collaborazione con i colleghi italiani, che parte dei sospetti stavano pianificando altri colpi. Oltre ai tre fermati, altri quattro uomini e una donna residenti all’estero risultano sotto inchiesta, a vario titolo, per rapina aggravata, sequestro di persona e rapimento, infrazione alla Legge sulle armi, gli accessori di armi e le munizioni, atti preparatori punibili alla rapina.

Il colpo del luglio 2019 aveva suscitato un certo scalpore per le modalità di esecuzione che ricordano la trama di certi film di genere. Un malvivente aveva minacciato l’autista intento a caricare il veicolo e lo aveva malmenato mentre un suo collega si è impossessato del furgone.

Il gruppo di rapinatori, formato da almeno quattro persone, è poi fuggito con il dipendente a bordo del mezzo in direzione del confine. Le forze dell’ordine hanno successivamente trovato il furgone e il conducente illeso in territorio italiano. Ed è iniziata la caccia agli autori che ha iniziato a dare i suoi frutti, come testimoniano i fermi che si sono susseguiti.

tvsvizzera/spal con RSI (Quotidiano del 7.9.2020)

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