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Campagna nazionale sulla cibercriminalità

Una tastiera retro illuminata
La nostra sicurezza è messa quotidianamente a dura prova anche sono semplicei email. Keystone / Nicolas Armer

La sicurezza informatica diventa sempre piu importante in un mondo digitale. E il numero di ciberattacchi via e-mail o Messenger sta aumentando. Al fine di sensibilizzare la popolazione il Centro nazionale per la cibersicurezza (NCSC) ha lanciato oggi una campagna sul tema nazionale denominata "S-U-P-E-R".

I ciberattacchi sono perpetrati perlopiù via e-mail o tramite messaggi inviati con i servizi di messaggistica. I cibercriminali cercano di trarre in inganno le loro vittime promettendo cospicui guadagni, prospettando un’eredità di una persona sconosciuta o fingendo che il computer sia stato violato.

Gli autori spesso sfruttano aspetti psicologici come la paura e la fretta o approfittano del fatto che i destinatari sono distratti o hanno poco tempo, ricorda il Centro nazionale per la cibersicurezza.

Un’azione apparentemente innocua, come cliccare su un link o aprire un allegato, può causare danni considerevoli. A volte vengono richiesti i dati della carta di credito, che poi vengono utilizzati in maniera impropria, oppure viene installato un malware per criptare e rubare i dati. 

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Come difendersi

Prestando la dovuta attenzione è possibile riconoscere rapidamente un messaggio fraudolento ed evitare il peggio. Esistono diversi indizi e approcci che segnalano un ciberattacco. 

Da lunedì 5 settembre e fino al 16 ottobre, l’NCSC e la Prevenzione svizzera della criminalità (PSC), in collaborazione con i corpi di polizia cantonali e comunali, lanciano una campagna per spiegare alla popolazione come riconoscere i messaggi fraudolenti. Le informazioni più importanti sono disponibili sul sito web della campagna S-U-P-E-R.chCollegamento esterno.

Le caratteristiche dei messaggi fraudolenti sono illustrate con esempi concreti e un quiz permetterà di verificare le conoscenze acquisite. Inoltre, i contenuti della campagna saranno diffusi tramite manifesti e sui social media.


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