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Posta: utile in calo nel 2017, pesa lo scandalo sussidi

Testa di un camion della Posta che si avvicina a un centro di smistamento pacchi.
Il boom del commercio online fa crescere il volume dei pacchi ma anche la pressione sui prezzi. Keystone

Nel 2017, la Posta Svizzera ha conseguito un utile di 420 milioni di franchi. Il risultato, reso noto giovedì, è in calo rispetto ai 558 milioni dell’anno precedente e “fortemente influenzato” dalla scoperta dei sussidi indebitamente percepiti da AutoPostale.

I trasferimenti contabili “non conformi alla legge” dell’azienda di trasporti della Posta pesano sui bilanci del gruppo, nella misura di 78,3 milioni di franchi che saranno restituiti a Confederazione e Cantoni e 30 milioni di accantonamento in favore della posizione non ancora accertata per il biennio 2016-2017.

Nel 2017, il risultato prima delle imposte e degli oneri finanziari (EBIT) è stato di 630 milioni (-74 rispetto al 2016) e i ricavi d’esercizio sono scesi a 7,9 miliardi. La Posta si dichiara comunque in grado di registrare un utile nella propria attività di base.

Lettere e pacchi tengono duro

Nel mercato delle lettere e in quello dei pacchi è stato possibile migliorare il risultato, rileva il “gigante giallo” in una notaCollegamento esterno, nonostante la situazione dei mercati rimanga critica per il gruppo.

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La comunicazione digitale continua a mettere a dura prova l’attività di base (PostMail): a fine anno, il numero di lettere registrata una riduzione del 4,2% rispetto al 2016 e quello dei giornali recapitati del 2,9%. PostMail è comunque riuscita a incrementare il risultato d’esercizio, da 317 a 370 milioni.

Il boom del commercio online fa invece crescere il volume di pacchi (nel 2017 PostLogistics ne ha recapitati circa 130 milioni, + 6,2%), ma il mercato in espansione porta nuovi concorrenti e fa aumentare la pressione sui prezzi.

A dispetto di un contesto difficile, PostLogistics ha conseguito un risultato d’esercizio di 119 milioni di franchi (+ 2 milioni) e investirà nella costruzione di tre nuovi centri pacchi regionali entro il 2020.

Sempre più digitale

Misure operative hanno intanto permesso di ridurre il deficit registrato nel settore RetePostale, dove il gruppo ha avviato un processo di radicale trasformazione (meno uffici postali, più punti d’accesso, per un totale attuale di quasi 4’000).

Il risultato di PostFinance (servizi bancari) ha invece beneficiato di effetti straordinari, tra cui la vendita di due portafogli azionari e ripristini di valore su immobilizzazioni finanziarie, conseguendo un risultato d’esercizio pari a 549 milioni di franchi, ovvero 7 in più rispetto a 12 mesi prima.

Per far fronte al complesso contesto in cui opera (a PostFinance è vietato concedere crediti) e al persistere dell’assottigliarsi dei margini, l’istituto punterà ancor di più sulla digitalizzazione, mirando a diventare la principale banca digitale svizzera entro il 2020.

200 milioni allo Stato

AutoPostale, per effetto del rimborso delle indennità eccessive, registra un risultato d’esercizio in deficit di 69 milioni; i ricavi -in flessione- si fermano a 836 milioni.

Lo scorso anno, la Posta svizzeraCollegamento esterno ha investito circa 400 milioni per preservare la sostanza aziendale, sviluppare il core business e creare nuove attività. Il Consiglio di amministrazione chiederà all’Assemblea generale di versare alla Confederazione un dividendo di 200 milioni.

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