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Incontro Maurer-Trump, “non si è discusso solo di Iran”

Trump Maurer
È stata la prima volta che un presidente della Confederazione è ricevuto nello Studio ovale. Keystone

È durato quaranta minuti l'incontro tra il presidente della Confederazione elvetica Ueli Maurer e il presidente statunitense Donald Trump. Tema principale del meeting è stato il ruolo della Svizzera di rappresentante degli interessi di Washington in Iran, ma la visita è stata anche un'occasione per abbordare altri temi, come l'accordo di libero scambio USA-Svizzera.


La Svizzera rappresenta gli interessi statunitensi in Iran dal 1980, dopo che Washington e Teheran hanno interrotto le relazioni diplomatiche. È soprattutto, per la situazione sempre più tesa con la Repubblica islamica che Trump avrebbe chiesto di incontrare Maurer. È stata la prima visita ufficiale di un presidente elvetico alla Casa Bianca.

“Se pensate che sono qui solo per parlare di Iran, vi sbagliate”, ha comunque detto lo svizzero dopo l’incontro. Il mandato elvetico in Iran è confidenziale e non sono stati dunque forniti dettagli sulle discussioni. Il presidente elvetico ha però definito delle “fake news” la possibilità di un intervento armato americano contro Teheran.

È stata discussa anche la situazione in Venezuela, dove Washington sta facendo pressioni affinché il presidente Nicolas Maduro si dimetta. La Svizzera si è detta pronta a rappresentare gli interessi statunitensi nel paese dell’America latina così come quelli venezuelani a Washington. Finora, Caracas non ha reagito a questa proposta. 

“Segnali positivi”

Il dipartimento delle finanze diretto da Maurer ha fatto sapere che ci sono stati “segnali positivi” da parte di Trump nell’ambito di un possibile accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Svizzera. Anche il settore dell’agricoltura elvetico, secondo Maurer, riconosce che una tale intesa sarebbe una buona opportunità per la Svizzera. Un primo tentativo di accordo era sfumato nel 2006, proprio a causa dell’opposizione dei contadini. 

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Il presidente elvetico ha poi detto che il suo omologo statunitense gli ha fatto una buona impressione. È molto aperto, ha un carattere comunicativo, è diretto e non complicato, ha detto. “Abbiamo avuto una discussione molto gradevole e penso che si possa andare d’accordo con lui”. Ha poi aggiunto: “Mi ha chiesto perché la Svizzera è così apprezzata da tutti. Penso che abbia una buona opinione del nostro paese”. 

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