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Disparità salariale, il 7,7% non si spiega

Immagine di due biscotti con la forma dei simboli maschile e femminile posati su due tovaglioli di colore diverso
Anche nel 2016, il divario dei salari tra uomo e donna è ingiustificato quasi per metà (44%). Immagine d'archivio. Keystone

In Svizzera, le donne continuano a guadagnare inspiegabilmente meno degli uomini. Nel 2016, a parità di professione, formazione e grado gerarchico nell'azienda, hanno percepito il 7,7% in meno di stipendio. Un dato immutato negli anni, secondo quanto indica giovedì l'Ufficio federale di statistica UST.

Lo studio contempla i dati forniti da 37’000 imprese dei settori secondario e terziario, che occupavano complessivamente nel 2016 1,7 milioni di persone. I risultati dell’indagine, realizzata ogni due anni, sono rappresentativi delle condizioni salariali di 3,5 milioni di dipendenti.

Il salario mensile lordo medio per un equivalente a tempo pieno risulta del 18,3% più alto per gli uomini. La differenza è meno marcata nel settore pubblico (16,7%) che in quello privato (19,6%). 

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Se si considera invece il valore mediano (il 50% del campione ha un salario mensile lordo superiore, l’altra metà inferiore) per l’insieme dell’economia, la differenza tra i sessi è pari al 12%. 

Per quasi metà non si spiega

Questa differenza può essere spiegata solo per il 55,9% con fattori quali età, anni di servizio, livello di formazione, grado gerarchico nell’imprese, dimensioni dell’azienda o settore economico o regione geografica della stessa.

Resta dunque ingiustificata per il 44,1%, quota sostanzialmente stabile: negli ultimi due decenni non è mai scesa sotto il 37,6% rilevato nel 2010, toccando un massimo del 44,4% nel 2000.

In sostanza: 7,7% in meno

La conclusione è che “date qualifiche uguali, le donne guadagnano in media il 7,7% in meno degli uomini”, scrive l’UST nel suo rapporto, precisando che il dato ha una certezza statistica elevata.

Delle sette grandi regioni in cui l’UST suddivide la Svizzera, Zurigo è quella con lo scarto salariale più marcato (22,7%), ma solo una differenza del 7,2% non può essere spiegata. 

La regione lemanica (Vallese, Vaud, Ginevra) ha invece lo scarto più basso (12,6%), con un divario non spiegato del 6,2%.

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Le differenze salariali più contenute si registrano nei settori in cui le donne sono poco rappresentate, come l’edilizia. Gli scarti più consistenti appaiono nei servizi finanziari e nelle assicurazioni.

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