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Pandemia in Svizzera, “la transizione è iniziata”

Fiori fotograafati dall alto
Tra le attività che potranno presto nuovamente accogliere clienti ci sono anche i fioristi. Keystone / Ennio Leanza

Il governo svizzero ha presentato giovedì l'agenda per il riavvio delle attività economiche dopo le misure introdotte per frenare i contagi. Alcuni servizi potranno ripartire dal prossimo 27 aprile.

Secondo il governo l’evoluzione positiva dell’epidemia nel Paese permette di allentare le misure di protezione introdotte anche se, ha sottolineato l’esecutivo giovedì, la salute della popolazione resterà la priorità.

“La transizione è iniziata”, ha detto il ministro della salute Alain Berset, sottolineando comunque che si procederà con prudenza al fine di non mettere in pericolo i risultati raggiunti finora grazie il contributo di tutti i cittadini.

A partire dal 27 aprile, le piccole attività che forniscono servizi personali tra le quali studi medici, fisioterapisti, parrucchieri, saloni di bellezza, negozi fai-da-te, centri per giardinaggio e fioristi potranno riaprire, a condizione che la sicurezza di clienti e personale sia garantita. Queste attività, secondo il consiglio federale, non provocano grandi movimenti di popolazione e si svolgono in luoghi dove è facile applicare le misure di sicurezza.

Sempre dalla stessa data gli ospedali potranno eseguire tutti gli interventi, anche quelli non urgenti, e i negozi di alimentari potranno riaprire tutte le loro superfici di vendita. È previsto inoltre che ai funerali potranno partecipare anche le persone che non fanno parte della famiglia del defunto.

Gli altri negozi, i mercati e le scuole dell’obbligo dovrebbero riaprire invece l’11 maggio. Una decisione concreta in proposito arriverà entro la fine del mese d’aprile.

La terza tappa è prevista per l’8 giugno, quando arriverà il turno di scuole post obbligatorie, musei, zoo e biblioteche.

L’allentamento andrà di pari passo con dei piani di protezione della popolazione. A dipendenza del settore potrebbe essere introdotto l’obbligo, o perlomeno la raccomandazione, di portare una mascherina.

Questa strategia di uscita deve essere messa in atto uniformemente in tutto il paese e coordinata con i paesi vicini.

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Incognite su turismo, frontiere e ristorazione

L’8 giugno potrebbe essere allentato anche il divieto di assembramento. I dettagli dovrebbero essere definiti dal governo il prossimo 27 maggio. 

Per il momento, non si è ancora deciso nulla riguardo a una revoca delle misure per i settori del turismo e della ristorazione. Deve essere il settore della gastronomia a proporre e trovare soluzioni. “Occorre una stretta collaborazione, non decisioni imposte dall’alto”, ha detto la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. 

Per il momento non si sa neppure quando le frontiere potranno riaprire. Le decisioni in materia saranno prese di comune accordo con i Paesi limitrofi, ha  aggiunto.

Anche  sul divieto che interessa le grandi manifestazioni il governo ha deciso di prendere tempo prima di dare un responso definitivo sulla tempistica di una revoca.

Il passaggio da una tappa alla seguente avrà luogo solo se non ci sarà un aumento significativo dei casi di covid-19. Indicativamente, il governo ha parlato di un numero di nuovi casi di contagio non superiore a 100 al giorno.

In Ticino si riaprono parzialemente i cantieri

Da lunedì anche in Ticino, l’unico cantone nel quale sono in vigore restrizioni più severe rispetto al resto della Svizzera, si fanno degli allentamenti. 

Da lunedì potranno riprendere (naturalmente nel rispetto delle norme igieniche e della distanza sociale) tutte le attività di cantiere se sono svolte da non più di 10 persone, così come le attività di lavorazione ed estrazione della pietra naturale.

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