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Siria, addio al clown che distraeva i bambini dalla guerra

È tra le decine di civili rimasti uccisi nelle ultime ore; Aleppo, avverte l'Onu, rischia di diventare un gigantesco cimitero

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In Siria, la guerra continua a mietere vittime: sono decine i civili rimasti uccisi nelle ultime ore soprattutto ad Aleppo che, avvertono le Nazioni Unite, rischia di diventare un gigantesco cimitero.

A finire sotto le bombe giovedì anche Anas al-Basha, nome a noi poco noto, ma molto popolare tra i bambini della città siriana: travestendosi da clown li sapeva distrarre dal conflitto.

Era disarmato, Anas al-Basha, come i pochi medici e i volontari rimasti ad Aleppo est a fare il proprio lavoro, a cercare di tenere viva la speranza che ogni giorno rischia di rimanere definitivamente seppellita sotto le macerie, se già non lo è.

Aveva 24 anni, un grande cappello di feltro e il naso rosso. Lavorava a rotazione nelle 12 scuole e nel centro per bambini orfani gestiti dall’associazione “Space for Hope”, spazio per la speranza, che conta 34 collaboratori.

È uscito di casa mercoledì per andare a lavorare quando è stato colpito dal raid dei jet siriani e russi sul quartiere Mashhad. È caduto come le decine e decine di persone morte negli ultimi mesi mentre salvavano altre vite.

Mosca e i ribelli avrebbero avviato trattative segrete per porre fine ai combattimenti, ma la strage continua. La diplomazia tace, l’appello dell’ONU che chiede una tregua lunga abbastanza per portare fuori dalla città 400 feriti gravi cade nel vuoto.

Anas lascia intrappolata in città sua moglie, sposata solo due mesi fa. Lascia i suoi genitori, fuggiti in campagna l’estate scorsa, e il fratello Mahmoud, giornalista, che così ha scritto di lui su Facebook “tutto quello che voleva era portare un po’ di gioia nel posto più oscuro e pericoloso al mondo. Non è un terrorista, è un membro della società civile che ha lavorato giorno e notte per portare un sorriso ai bambini e io sono orgoglioso di lui.”

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