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Siglato l’accordo fiscale tra Italia e Svizzera

Firmata (finalmente) la nuova Convenzione fiscale e una "roadmap" per la prosecuzione del dialogo sulle questioni finanziarie e fiscali ancora in ballo tra i due paesi

Leggi la nostra guida: Quello che c’è da sapere sull’accordo fiscale tra Italia e Svizzera

Il ministro delle finanze italiano Pier Carlo Padoan e la consigliera federale svizzera Eveline Widmer-Schlumpf hanno firmato oggi a Milano il protocolloCollegamento esterno che modifica la vecchia Convenzione italo-svizzera per evitare la doppia imposizione. Si mette così fine a una lunga controversia, durata anni e che ha coinvolto ben 4 governi italiani. Un dossier che aveva parecchio complicato i rapporti diplomatici tra Italia e Svizzera.

Intesa fiscale

A gennaio è entrata in vigore la legge italiana sul rientro dei capitali (Voluntary disclosure program). Con questo programma i contribuenti italiani possono regolarizzare i patrimoni non dichiarati, tramite un recupero d’imposta. Ma i capitali depositati in stati presenti sulla lista nera italiana (Svizzera compresa) sono soggetti a sanzioni maggiorate. Con la firma del protocollo, la Svizzera viene ora trattata come se non figurasse nella lista nera, per cui i cittadini italiani potranno dichiarare i loro averi in nero depositati in Svizzera senza sanzioni maggiorate. Il protocollo prevede lo scambio di informazioni tra i due paesi, automatico a partire dal 2017.

Altri sviluppi

Roadmap

Oltre al protocollo che modifica la vecchia Convenzione contro la doppia imposizione, i due ministri hanno firmato anche (e soprattutto) una “roadmap” per la prosecuzione del difficile dialogo sulle questioni fiscale e finanziarie ancora aperte. La roadmap contiene un chiaro impegno politico in merito a parecchi punti centrali delle relazioni bilaterali. Eccoli:

1. Scambio automatico di informazioni: in futuro i due paesi, nelle relazioni bilaterali, adotteranno lo standard dell’OCSE, tramite una nuova base legale.

2. Voluntary disclosure: i contribuenti italiani che possiedono un conto bancario in Svizzera possono partecipare al programma italiano del rientro dei capitali alle stesse condizioni a quelle applicate ai paesi che non figurano sulla lista nera italiana.

3. Imposizione dei lavoratori frontalieri: in futuro i frontalieri saranno tassati dai due paesi. La quota Svizzera ammonterà al massimo al 70% dell’imposta alla fonte prelevata oggi. L’Italia tasserà con la propria imposizione ordinaria. Il carico fiscale totale del lavoratore frontaliero non sarà inferiore a quella attuale e, in un primo tempo, nemmeno superiore. La nuova imposizione dei frontalieri sarà oggetto di un accordo da negoziare entro giugno 2015.

4. Liste nere italiane: la Svizzera sara tolta dalla liste nere italiane che considerano come criterio unicamente l’assenza di scambio di informazioni su domanda.

5. Accesso ai mercati finanziari: saranno avviati i colloqui tecnici per migliorare la cooperazione transfrontaliera e l’accesso ai mercati finanziari.

6. Campione d’Italia: continueranno le discussioni per risolvere i singoli aspetti legati all’imposizione indiretta, mentre a lungo termine il dialogo si dovrà trovare un accordo sulle tante questioni fiscali e non dell’enclave.

7. Perseguimento penale: gli istituti finanziari e i loro collaboratori non saranno in principio responsabili dei reati fiscali commessi dai loro clienti italiani.

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