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Afghanistan, attacco alla sede di Save the Children

Uomini armati hanno preso d'assalto la sede dell'ONG Save the Children nella città di Jalalabad, nell'est dell'Afghanistan. L'attacco è stato rivendicato dall'autoproclamato Stato Islamico (ISIS).

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L’assalto, durante il quale almeno due guardie e un civile sono rimasti uccisi, è cominciato alle 9:00 del mattino, con un attacco suicida perpetrato con un’autobomba fuori dall’ufficio di Save the Children Collegamento esternoa Jalalabad, nel quale sono poi entrati degli uomini armati. 

La sparatoria fra i militanti barricati all’interno dell’edificio e le forze di sicurezza si è conclusa circa 10 ore più tardi con la neutralizzazione di cinque terroristi, hanno comunicato i media locali citando fonti ufficiali. 

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Save the Children, in un comunicato diffuso nel suo profilo Twitter, ha affermato che “la nostra preoccupazione primaria rimane la sicurezza del nostro personale” e che “in risposta a questo, tutti i nostri programmi in Afghanistan sono stati temporaneamente sospesi e i nostri uffici sono chiusi”.

Staff liberato

L’ufficio del governatore della provincia di Nangarhar, ha confermato nel tardo pomeriggio che 45 membri dello staff dell’ONG sono stati liberati. 

“Il nostro lavoro umanitario in Afghanistan raggiunge quasi 1,4 milioni di bambini. Rimaniamo impegnati a riprendere le nostre operazioni e il nostro lavoro per salvare vite umane al più presto possibile, non appena ci saranno garanzie che ci sarà la sicurezza per farlo”, ha inoltre affermato l’organizzazione umanitaria non governativa.

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