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Filippine, chiusa per sei mesi l’isola di Boracay

Una giovane filippina raccoglie alghe da acqua lurida lungo una spiaggia; palme e altre persone sul fondo
Residenti impegnati nella pulizia delle spiagge nel primo giorno di chiusura ai turisti Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.

È stata chiusa giovedì e lo rimarrà per sei mesi l'isola filippina di Boracay, dove l'impennata nel numero di visitatori ha reso necessaria una tregua per dotare il luogo di migliori infrastrutture e permettere all'ecosistema di rigenerarsi.

La chiusura era stata decisa ai primi di aprile dal presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, dopo aver verificato che ristoranti e alberghi di Boracay hanno riversato liquami direttamente in mare.

Il governo ha annunciato che ricorrerà anche alla polizia in tenuta antisommossa, per evitare interferenze con le operazioni di bonifica: 600 agenti sulle spiagge, e un’unità speciale di 138 uomini, terranno a distanza visitatori, curiosi o dimostranti.

Asfissiata da acque luride e rifiuti

Nel periodo del bando, che corrisponde a quella che sarebbe stata la bassa stagione, Boracay sarà dotata di un sistema fognario adeguato e una nuova strada principale.

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Visitata lo scorso anno da due milioni di persone, con un aumento in particolare dalla Cina, l’isola ha subito uno sviluppo edilizio sregolato sul fronte spiaggia. Ogni giorno vi si accumulavano 70 tonnellate di rifiuti.

La qualità delle sue acque, una volta cristalline, è precipitata a un livello di contaminazione fecale di 45 volte superiore alla norma e gran parte dei suoi coralli sono rovinati.

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Il paradiso turistico -che fino a 15 anni fa non vedeva più di 250’000 persone l’anno- tornerà dunque a essere per un po’ un paradiso senza turisti, come accaduto in Thailandia con la nota Maya Bay resa celebre dal film ‘The beach’.

Gli interessi in gioco

Alle 500 attività commerciali di Boracay, che hanno manifestato preoccupazione, il governo filippino ha promesso un sostegno finanziario. Lo scorso anno, le imprese hanno incassato dal turismo oltre un miliardo di dollari e davano lavoro a 17’000 persone.

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