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Panico a Nairobi, giovane muore nel campus

Uno scoppio scambiato per un nuovo attacco degli integralisti somali, studente salta dalla finestra

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 aprile 2015 minuti

Il Kenya non ha ancora superato il panico provocato dal recente massacro di 148 persone all'università di Garissa per mano dei terroristi di al Shabaab. Uno studente è morto e altri 150 sono rimasti feriti in un campus universitario di Nairobi mentre stavano fuggendo in seguito all'esplosione durante la notte di un trasformatore elettrico: credevano che si trattasse di un nuovo attacco del famigerato gruppo islamista somalo. Numerosi giovani sono rimasti schiacciati nella calca e alcuni sono saltati dalle finestre che si trovavano ai piani alti.

La tensione resta sempre alta in tutto il paese in tutto il paese e le autorità, duramente criticate per le lacune mostrate nella sicurezza, stanno reagendo con le prime decisioni, tra le quali l'ultimatum lanciato all'Alto commissariato dell'ONU per i rifugiati: Nairobi ha infatti chiesto di sgomberare il campo profughi somali di Dadaab, ritenuto un covo di terroristi, entro tre mesi. Una richiesta di difficile applicabilità.

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