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Coronavirus, negli USA attivata la Guardia nazionale

ciclista solitario in una strada di New York
Al pari di molte altre metropoli, New York si è trasformata in questi giorni in una città quasi fantasma. Keystone / Peter Foley

Nei tre Stati più colpiti dalla pandemia - California, New York e Washington - è stata attivata la Guardia nazionale. Nel paese i contagi da Covid-19 hanno superato quota 35'000, con un incremento di 8'000 infezioni solo nella giornata di domenica.

Quella che fino a meno di un mese fa era una banale “influenza stagionale che sparirà con l’arrivo del caldo” – Donald Trump dixit – si sta propagando a macchia d’olio negli Stati Uniti. Solo nella giornata di domenica sono stati registrati 8’000 nuovi casi e il totale dei contagi nel paese è ormai superiore a 35’000; 400 finora le vittime.

In otto Stati, le autorità hanno imposto delle restrizioni e ordinato alla gente di restare a casa. Simili misure sono in vigore in California, a New York, nell’Illinois, Connecticut, New Jersey, Ohio, Louisiana e Delaware. Cento milioni di americani – quasi uno su tre – sono toccati da questi provvedimenti.

Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato di avere attivato la Guardia nazionale per far fronte alla pandemia a New York, in California e a Washington, i tre Stati finora più colpiti.

Trump ha anche comunicato di aver ordinato alla Fema, la protezione civile statunitense, di realizzare urgentemente ospedali di campo per una capacità totale di 4’000 posti letto in questi stessi tre Stati.

Al Senato è nel frattempo fallito il primo voto procedurale sul pacchetto anti-coronavirus da 1’600 miliardi di dollari. I democratici hanno negato ai repubblicani i 60 voti necessari.

Tra i nodi l’assistenza federale per le grandi aziende, compreso il piano sul riacquisto delle azioni in borsa (buyback) e gli stipendi dei dirigenti, nonché le protezioni per gli sfrattati.

Il servizio della RSI:

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