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La Nato non rinuncia alla sua espansione ad Est

Dopo settimane di tensioni crescenti, scambi di accuse e di minacce, il confronto tra Russia e Occidente sulla crisi Ucraina prova a imboccare la strada diplomatica, seppure tra mille difficoltà. Gli Stati Uniti e la Nato hanno consegnato questa mercoledì sera a Mosca le risposte scritte alle proposte russe sulla sicurezza: in breve hanno rifiutato di rinunciare ad un’espansione dell’Alleanza Atlantica ad Est, ma hanno rinnovato l’invito a trovare una soluzione diplomatica alla crisi.

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Le risposte fornite da Usa e Nato non contengono “alcuna reazione positiva sulla questione principale”, cioè “l’inammissibilità di un’ulteriore espansione della Nato a est, il dispiegamento di armi da attacco che potrebbero minacciare il territorio della Russia”. Così il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, citato dalle agenzie di stampa russe.

Lavrov ha anche indicato che la Russia “non reagirà immediatamente” alle risposte consegnate mercoledì da Usa e Nato sulle richieste di Mosca relative alla sicurezza. A suo avviso, comunque, “non è positiva” la risposta alla “principale questione”, cioè “l’inammissibilità dell’espansione della Nato” verso est.

Intanto la Russia ha ammassato oltre 100’000 soldati ai confini con l’Ucraina, altre truppe sono in arrivo e c’è una concentrazione significativa anche in Bielorussia. 

“Le tensioni stanno aumentando, la Russia continua il suo rafforzamento militare, e vediamo più truppe ora, non solo al confine con l’Ucraina, ma in Bielorussia, dove la Russia sta schierando migliaia di truppe da combattimento, centinaia di aerei, sistemi di difesa aerea S-400 e un sacco di altre attrezzature molto avanzate: si tratta di truppe altamente competenti. E questo avviene sotto la copertura delle esercitazioni, non c’è trasparenza su questi schieramenti. Questo mostra che non c’è de-escalation ma al contrario, più truppe, più capacità militare, più paesi coinvolti”, ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
 

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