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La dieta venezuelana ai tempi della crisi

La penuria di alimentari stimola la diffusione di ricette alternative; da inizio 2016, si calcola, ogni abitante ha perso in media 3-5 chili

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Il Venezuela continua a fare i conti con la penuria di generi alimentari: gli scaffali dei negozi sono per l’80% vuoti, e quel poco che si trova arriva a costare quasi il doppio di prima.

Per rimediare, alcuni venezuelani cercano di sostituire alla meglio gli ingredienti mancanti, dando fondo a tutto quel che si trova in dispensa e alla creatività. Ma di fatto, stando all’Osservatorio sulla salute, ogni abitante ha perso in media da 3 a 5 chili dall’inizio di quest’anno.

La farina di mais, ingrediente indispensabile per preparare le arepas, i piccoli panini una volta onnipresenti sulle tavole venezuelane, è introvabile. Se c’è, è troppo cara, o bisogna fare ore di coda per poterla comprare. Così, l’ingrediente va rimpiazzato. Margarita [cfr. video] usa patate dolci, carote, o banane. Altri usano la manioca, la zucca, la barbabietola.

“All’inizio eravamo preda dell’angoscia, ci chiedevamo cosa avremmo mangiato”, spiega Richard Hernandez, fondatore del sito ‘Ricette contro la crisi alimentare’. “Poi ti rendi conto che quando cominci a cercare delle alternative scopri che non è obbligatorio dipendere dai prodotti industriali, e questo è un bel sollievo, anzi, una liberazione.”

Così, nascono siti Internet o pagine Facebook per scambiarsi le ricette della nuova cucina venezuelana, dettata dalla necessità. Pagine che hanno un grande seguito, perché sono in molti ad aver bisogno di alternative.

“La penuria ci ha cambiato la vita”, osserva Carolina Moreira, del centro studi dello Stato di Miranda. “Prima della crisi, si facevano anche 4 o 5 pasti al giorno. Ora, spesso si mangia due volte o anche una sola e il pasto dev’essere equilibrato pur usando alimenti diversi da quelli che si usavano prima, perché non possiamo più permetterceli.”

La difficoltà sta proprio qui, nel garantirsi tutti i nutrienti necessari, perché le sostituzioni sono quasi tutte a base di verdure: i legumi, fonti di proteine, sono pressoché introvabili. I biberon vengono riempiti con acqua di riso al posto del latte, la carne viene sostituita dalle bucce di banana.

Stando all’Osservatorio venezuelano sulla salute, ogni abitante ha perso in media da 3 a 5 chili dall’inizio di quest’anno. Margarita, che cucina ormai solo verdure, ne ha persi 12. Bisogna accontentarsi, dicono gli chef: le nuove ricette forse non soddisfano tutti i bisogni nutrizionali ma spengono la fame e – garantiscono – gratificano anche il palato.

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