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Oxfam denuncia: Terra delle disuguaglianze

Vista di un quartiere povero di una periferia di città, con strada sterrata e case/baracche con tetti di lamiera
La metà delle popolazione più povera, ovvero 3,8 miliardi di persone, non sfiora neppure l'1% della ricchezza globale [immagine d'archivio]. RSI-SWI

Al mondo, 2'153 ricchi possiedono di più di 4,6 miliardi di persone messe insieme e il divario di genere è ampio: è il quadro di disuguaglianza globale tracciato dall'Oxfam alla vigilia del Forum economico mondiale (WEF) di Davos. La quota di ricchezza della metà più povera dell'umanità, rileva la confederazione di 18 organizzazioni no profit, non sfiora neppure l'1%.

La nostra appare, in sostanza, come la “terra delle disuguaglianze”. Tuttavia “pochissimi governi sembrano avere l’intenzione di affrontare il tema” con politiche mirate, si legge nel rapportoCollegamento esterno dell’organismo che riunisce organizzazioni impegnate per la riduzione della povertà globale.

Anche il divario di genere resta molto ampio nel benessere globale, con gli uomini che possiedono “il 50% di ricchezza in più” (dato 2018).

Lavoro di cura

Sulle possibilità reddituali delle donne pesa notevolmente la necessità -per il 42% di esse su scala mondiale- di occuparsi gratuitamente di figli e altri familiari. “Il valore monetario annuale del lavoro di cura non retribuito svolto dalle donne nel mondo è stimato intorno a 10’800 miliardi di dollari, tre volte il valore del mercato globale dei beni e servizi tecnologici”, riporta l’Oxfam.

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L’allarme riguarda anche l’Italia, dove a metà 2019 la quota di ricchezza detenuta dall’1% più ricco superava la quota del 70% più povero della popolazione. Secondo Oxfam, sono “condizioni socio-economiche che si tramandano”: “ci vorrebbero cinque generazioni per i discendenti del 10% più povero per arrivare a percepire il reddito medio nazionale”.

Quanto alle disparità di genere, nel 2018 la quota di donne che non avevano mai lavorato per prendersi cura della famiglia era pari all’11,1% (la media europea è 3,7%), con un tasso di occupazione delle madri fra i 25 e i 54 anni al 57%, contro il 72,1% delle donne nella stessa fascia d’età senza figli.

E in Svizzera? 

Ecco due suggerimenti di lettura. Il primo, sul divario tra ricchi e poveri, il secondo, sulle disparità di genere.



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