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Ex stabile Alitalia occupato, presto ospitati anche universitari

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Milano. “Siamo 76 occupanti abusivi. Vedremo se ci faranno rimanere o meno, dobbiamo giocarcela. Ma da qua non ci facciamo sbattere fuori”: a parlare con sguardo deciso è Wainer Molteni, presidente di Clochard alla riscossa, una delle tre associazioni che gestisce l’occupazione dell’ex stabile Alitalia a Sesto San Giovanni.

“Noi non vogliamo essere la soluzione ai problemi, a quello ci deve pensare il governo – dichiara Wainer – Noi siamo il tampone per un’emergenza. Certo è che la soluzione non può essere il mezzanino della metropolitana, usato come dormitorio, in mezzo all’urina, dal costo di 98mila euro all’anno” denuncia il presidente di Clochard alla riscossa.

“Noi ci autososteniamo: nessun fondo pubblico mentre i fondi privati sono solo prestiti che restituiamo. Creiamo risorse col nostro mercato dell’usato, con la nostra trattoria sociale e con iniziative varie. A settembre, per esempio, metteremo a disposizione degli universitari alcune camere dello stabile occupato: costerà 25 euro alla settimana” annuncia l’ex senzatetto.

I collettivi, che hanno offerto un alloggio seppur provvisorio a decine di senzatetto, chiedono un anno di tempo, fino a poco prima dell’inizio di Expo: 12 mesi per monitorare il progetto di residenza sociale messo in atto e per poter presentare i risultati al governo. A quel punto, se la fattibilità del residence venisse dimostrata, la legge per il riutilizzo abitativo emergenziale di edifici abbandonati diventerebbe un imperativo.

(Claudia Vanni e Laura Fazzini)

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