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Francia, controlli a tappeto dopo l’assassinio del professore

Cartello Je suis Prof
In seguito all'assassinio, decine di migliaia di persone sono scese in piazza in Francia per difendere la libertà d'espressione. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved.

Le autorità francesi hanno lanciato lunedì una vasta operazione di polizia contro l'estremismo islamico dopo la decapitazione venerdì del professore di storia e geografia che aveva mostrato in classe delle caricature di Maometto per parlare del tema della libertà di espressione.

Bersaglio dei controlli sono “decine di individui” che non hanno per forza un legame diretto con l’inchiesta ma ai quali “il governo intende far passare un messaggio”, ha detto il ministro dell’interno Gérald Darmanin a Radio Europe 1.

Secondo una fonte vicino al dossier si tratterebbe di persone conosciute ai servizi di intelligence a causa di prediche radicali e messaggi d’odio sulle reti sociali.

Dopo l’assassinio di Samuel Paty, che insegnava a Conflans Sainte-Honorine, a ovest di Parigi, gli inquirenti hanno arrestato 11 persone e “oltre 80 inchieste” sono state aperte nei confronti di “tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno lasciato intendere che secondo loro ‘il professore se l’è cercata'”, ha precisato Darmanin.

Le autorità antiterroristiche stanno soprattutto cercando di capire se l’assassino, il ceceno 18enne Abdoullakh Anzorovun, ucciso dalla polizia, abbia avuto dei complici.  

Il suo crimine è stato uno choc per la Francia, dove sono scese in piazza decine di migliaia di persone per difendere la libertà d’espressione e denunciare “l’oscurantismo”, mentre il presidente Emmanuel Macron assicurava che “gli islamisti non potranno dormire sonni tranquilli” nel Paese.

Il capo dello Stato e le autorità antiterroristiche hanno dunque annunciato un “piano d’azione” contro le strutture, le associazioni, le persone degli ambienti radicalizzati” che incitano all’odio.

Secondo il ministro dell’interno 51 strutture associative “verrano visitate a più riprese dai servizi dello Stato e molte verranno sciolte dal Consiglio dei ministri”. In particolare, Dardanin ha intenzione di sciogliere il Collettivo contro l’islamofobia in Francia (CCIF) e l’associazione umanitaria Baraka City, fondata da musulmani salafiti.

“Il ministro dell’interno è in preda alla follia”, ha scritto la ong sul suo profilo Facebook. “Senza prove contro l’organizzazione approfitta dell’emozione suscitata dal dramma di Conflans”.

Il servizio del telegiornale:

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tvsvizzera.it/Zz/afp con RSI (TG del 19.10.2020)

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