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Erdogan: l’Occidente si faccia gli affari suoi

Il presidente turco respinge le critiche sulla repressione messa in atto dopo il tentato golpe; sulla pena di morte forse referendum

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Il presidente turco Erdogan ha respinto le critiche sulla repressione messa in atto dopo il fallito golpe e ha invitato l’Occidente a “farsi gli affari propri”.

Lo ha fatto nel corso di un comizio venerdì sera ad Ankara, durante il quale ha pure voluto mostrare un po’ di clemenza: le denunce a carico di chi lo aveva offeso o insultato saranno infatti ritirate.

Ne ha davvero per tutti il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenuto venerdì sera durante il comizio ad Ankara dedicato ai martiri (così li ha definiti lo stesso presidente) caduti per respingere il golpe di due settimane fa.

Il giudizio sull’Occidente è senza appello: Erdogan esprime davanti a una platea di sostenitori dell’AKP forti dubbi sull’amicizia delle potenze occidentali verso Ankara.

“I paesi e i leader che non si preoccupano per la salvaguardia della democrazia turca tanto quanto si preoccupano del destino riservato ai golpisti, non sono nostri amici.”

Nessuno insomma s’impicci nelle drastiche misure di repressione adottate dopo il 15 luglio (66 mila funzionari cacciati, quasi 18 mila arresti -10mila quelli convalidati- e 50mila passaporti confiscati; bavaglio, pressione e limitazione della libertà di stampa). Nessuno metta inoltre il becco nella controversa questione sul ripristino della pena di morte (sulla quale forse, ha anticipato venerdì il ministro degli esteri turco Cavusoglu, ci sarà un referendum).

Erdogan dunque sempre più deciso a difendere la via autoritaria imboccata dopo il tentato golpe: un percorso che lo sta allontanando dall’Europa e che lo avvicina sempre più al leader russo Putin, con il quale fra una settimana avrà un incontro. Eppure il sultano, come ogni sovrano che si rispetti, ha anche voglia di mostrare uno spiraglio di regale clemenza: “Tutte le denunce a carico di coloro che negli ultimi anni mi hanno offeso o oltraggiato”, ha detto, “saranno ritirate”.

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