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Sono oltre 80 le vittime del coronavirus in Cina

Polizia militare di guardia alla porta Tienanmen a Pechino con la maschera.
Due agenti della polizia militare di guardia alla porta Tienanmen a Pechino con la maschera. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

Si aggrava di giorno in giorno il bilancio dei decessi da coronavirus che in Cina, dove il governo ha deciso di prolungare fino al 2 febbraio le vacanze del capodanno lunare, ha già mietuto 81 vittime accertate.


Le autorità sanitarie locali hanno confermato lunedì 2’835 casi di contagio, vale a dire il 30% in più rispetto al giorno precedente, di cui oltre la metà nella sola provincia centrale di Hubei (44’000 a Wuhan) da dove si è propagata l’epidemia.

Mentre Pechino cerca di giocare la carta della trasparenza – per evitare il ripetersi delle critiche che erano piovute in occasione dell’epidemia della Sars nel 2002 e 2003 – il sindaco di Wuhan Zhou Xianwang ha dichiarato alla televisione di Stato Cctv che la gestione della crisi non è stata ottimale e di essere pronto per questa ragione a dimettersi. Mentre il primo ministro Li Keqiang si è recato per la prima volta nell’epicentro dell’epidemia.

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Intanto le misure per contrastare la diffusione del virus sono sempre più severe e gli abitanti della città cinese divenuta nota nel mondo nell’ultimo mese iniziano a lamentarsi anche sui social per le presunte discriminazioni che devono subire.

I cittadini di Wuhan, già costretti a una situazione di quasi quarantena e privati dei trasporti pubblici, si sono infatti visti chiudere gli uffici che rilasciano passaporti e documenti di viaggio. E le persone che hanno soggiornato nella provincia in questione nelle ultime due settimane non possono entrare nel territorio di Hong Kong e Macao.

Diversi paesi, tra cui Francia, Australia, Italia e Stati Uniti, hanno fatto sapere che si apprestano a far rimpatriare con voli speciali i loro connazionali da Wuhan. In Francia sono già rientrati tre pazienti contagiati, le cui condizioni non destano però preoccupazioni mentre si allunga la lista dei paesi in cui vengono diagnosticati casi di coronavirus. In Svizzera sono sempre sotto osservazione le due persone che potrebbero essere state infettate.

Intanto il ministro della sanità cinese Ma Xiaowei ha osservato che il periodo di incubazione dell’infezione è di 14 giorni mentre per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – che in pochi giorni ha cambiato da moderata a elevata la valutazione del rischio globale derivante dal coronavirus – ritiene che questo lasso di tempo vari da 2 a 10 giorni.

La strategia adottata in Canton Ticino

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