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Spagna verso un voto molto incerto

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Per la prima volta dalla crisi del 2008, a dominare la campagna elettorale non sono stati i temi economici, ma quelli legati all'unità del paese e all'indipendentismo catalano. Keystone

Le elezioni legislative anticipate che si terranno domenica in Spagna si annunciano apertissime e molto probabilmente il partito che salirà al potere, per governare, dovrà trovare degli alleati.

Dai sondaggi, anche gli ultimi, l’elettorato appare in parte spiazzato, con un alto livello di indecisione (fino ad un terzo) in vista del voto di domenica 28 aprile. Nessun partito politico sembra poter riuscire a ottenere i numeri per governare da solo. Le probabilità di un parlamento frammentato sono molto alte.

Il premier socialista Pedro Sanchez cerca una rinnovata fiducia e punta a pescare anche oltre il tradizionale bacino del Psoe, sperando di ottenere i numeri per continuare a governare in coalizione con la sinistra di Podemos, ma anche oltre, se necessario. 

Confermandosi nei sondaggi come primo partito, il Psoe da solo non ce la farebbe a governare, se i numeri saranno confermati dalle urne. Il percorso naturale di coalizione a sinistra si presenta tuttavia di questi tempi accidentato, fra la questione catalana e l’avanzata dell’ultradestra.

Questo rinvigorisce le aspettative del Partido Popular (Pp), il centro-destra che nei sette anni di governo guidato da Mariano Rajoy ha progressivamente perso smalto fino alla caduta (con voto di sfiducia) nel giugno del 2018. Il nuovo leader, Pablo Casado, sta tentando rianimare il partito, facendo leva soprattutto sui sentimenti anti-indipendentisti.

Anche Casado però – avvocato 38enne al suo primo test elettorale da leader del partito – per governare ha bisogno di aiuto: guarda ai liberali di Ciudadanos del coetaneo Albert Rivera – formazione nata proprio in chiave anti-indipendentista, ma la svolta è arrivata venerdì, quando ha aperto per la prima volta esplicitamente all’ultradestra di Vox (giudata da Santiago Abscal) e alla possibilità che questa entri in un ipotetico governo guidato dal Pp dopo le elezioni di domenica.

Gli ultimi sondaggi segnalano un possibile 10% per Vox, sebbene il livello di gradimento personale per Abscal risulti il più basso fra tutti i leader di partito.

La situazione in Catalogna

Un anno e mezzo dopo il tentativo di secessione unilaterale, la Catalogna è rimasta uno dei temi prevalenti della campagna elettorale della destra che, come accennato, preme sui temi dell’identità nazionale e accusa Sanchez di tradimento per aver dialogato con i separatisti.

Ma qual è la situazione nella regione autonoma? Il partito più votato è unionista, Ciudadanos, mentre i separatisti seguono due correnti: quella “intransigente” di Junts  per Catalunya (la formazione dell’ex presidente del governo regionale Carles Puigdemont) e quella “pragmatica” di Esquerra Republicana de Catalunya. I dettagli nel servizio della Radiotelevisione svizzera.

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