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Disoccupazione, Renzi: bicchiere mezzo pieno

Il tasso, in ottobre, al 13,2%, il più alto dal 1977. Il premier: "Abbiamo perso un milione di posti di lavoro in sei anni, ma abbiamo oltre centomila nuovi assunti"

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Il tasso di disoccupazione in Italia, stima di ottobre, è pari al 13,2%. È in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a settembre e 1 punto nei dodici mesi.

Lo rileva l’Istat, che ha pubblicato al contempo i dati del terzo trimestre 2014 (disoccupazione all’11,8%, in aumento di mezzo punto su base annua) e sottolineato l’incremento dei “divari territoriali, con l’ indicatore pari al 7,8% nel Nord (+0,2), al 10,7% nel Centro (+0,5) e al 19,6% nel Mezzogiorno (+1,1)”.

Il tasso di ottobre è il valore più alto sia dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2014), sia delle rilevazioni trimestrali (1977).

La disoccupazione giovanile (15-24enni) è al 43% (+0,6% sul mese precedente e +1,9% nei dodici mesi). Gli under 25 in cerca di lavoro raggiungono quota 708 mila.

Tra i 18 paesi dell’Eurozona, rende noto Eurostat, l’Italia registra il mese scorso il maggior incremento. Il tasso di disoccupazione medio di Eurozona e Ue, in ottobre, è rimasto sostanzialmente stabile: 11,5% e 10%.

Quanto all’Italia, si desume dalle cifre dell’Istat, l’incremento deriva sia da un calo dell’occupazione, sia dal rientro nel mercato di una parte di ‘inattivi’, ovvero di persone che avevano smesso di cercare lavoro (e ora che hanno ricominciato, non lo trovano).

È uno degli aspetti messi in evidenza dal premier Matteo Renzi che, pur esprimendo preoccupazione, osserva come “il dato degli occupati in realtà sta crescendo. In Italia più persone lavorano rispetto a quando” si è insediato il governo. “Abbiamo perso un milione di posti di lavoro in sei anni. Ci vuole tempo per recuperare. Intanto abbiamo oltre centomila nuovi assunti. Non bisogna negare i problemi ma neanche guardare il bicchiere mezzo vuoto”.

ANSA/red

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