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Dallas, Obama: il Paese non è diviso come sembra

Ai funerali dei 5 agenti uccisi, il presidente ha fatto appello all'unità: "conosco l’America e le sfide impossibili che abbiamo superato"

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È un appello all’unità fra tutti gli americani quello lanciato martedì a Dallas da Barack Obama durante una cerimonia inter-religiosa in memoria dei cinque agenti di polizia uccisi venerdì scorso.

Il presidente statunitense, rientrato in anticipo dal suo viaggio in Europa, ha ammesso che in America i pregiudizi razziali non sono finiti, ma ha anche espresso la sua convinzione che il paese non è così diviso come sembra.

Barack Obama abbraccia una città ancora in lutto, dopo una delle settimane più difficili della sua presidenza. Due afroamericani uccisi dalla polizia. La strage di Dallas. Ancora una volta il dramma di armi che uccidono.

“Sono qui per onorare la morte di cinque poliziotti che hanno dato la vita per proteggerci”, ha detto il presidente. “E sono qui per cercare un senso in mezzo a questo dolore”.

Come il dolore del capo della polizia di Dallas, David Brown, per giorni il volto dignitoso di una città ferita: “Questi uomini sono morti per tutti noi”.

Ma anche nel dolore le proteste del movimento Black Lives Matter vanno avanti. Obama mostra comprensione per la rabbia degli afroamericani. Nessuno è immune dai pregiudizi razziali, dice. Neppure la polizia.

“La stragrande maggioranza degli agenti di polizia fa il suo lavoro con grande correttezza e professionalità”, ha ricordato. “Per questo meritano il nostro rispetto, non il nostro disprezzo”.

Un delicato equilibrismo, per Obama. Tra sostegno incondizionato alle forze dell’ordine e comprensione per le proteste degli afroamericani.

“Malgrado tutto, non siamo divisi come sembra. Lo dico perché conosco l’America, conosco le sfide impossibili che abbiamo superato”.

Un appello alla speranza. Un appello all’unita di un paese ancora una volta, pericolosamente, sull’orlo di tensioni razziali mai risolte.

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