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Dallas, 5 poliziotti uccisi da cecchini

La veglia di protesta a seguito dell'uccisione di due afroamericani negli scorsi giorni è finita in un bagno di sangue

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È finita in un bango di sangue, a Dallas, la veglia di protesta indetta a seguito dell’uccisione di due afro-americani negli scorsi giorni da parte della polizia.

È stata proprio la polizia schierata per garantire la sicurezza della manifestazione a essere presa di mira: 5 agenti sono stati uccisi e altri 6 sono stati feriti da alcuni cecchini appostati sui tetti.

Marciano al grido di “anche le vite dei neri contano”. Nella notte di Dallas. In modo pacifico, ordinato. Poi però si sente una raffica di colpi d’arma da fuoco, e si scatena il fuggi fuggi generale. C’è disorientamento, paura, panico. È un via vai di volanti, di sirene, di manifestanti che corrono alla ricerca di riparo.

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A terra restano 4 poliziotti, morti sul colpo. Sono loro il bersaglio. Altri 7 vengono feriti; uno di loro muore più tardi in ospedale.

David Brown, capo della polizia di Dallas, afro-americano, parla di cecchini appostati sui tetti che volevano operare insieme con fucili, da posizioni triangolate. Di un attacco coordinato.

Si teme poi che ci siano anche bombe piazzate in città. Entrano in azione le squadre speciali, che in un garage piantonano uno dei presunti killer, che poi si uccide. Altri 3 sospettati vengono arrestati. Un quarto viene arrestato, ma poi rilasciato. Non aveva nessun legame con l’attacco. Con questa notte devastante, come detto dal sindaco di Dallas.

“Si è avverato il nostro incubo peggiore”, ha commentato il sindaco di Dallas Mike Rawlings. “Questa notte ci lascia con il cuore spezzato”.

Viene versato altro sangue, dopo l’uccisione di due afro-americani -nel giro di 48 ore- da parte della polizia. Ad opera di cecchini che devono ancora essere identificati, ma che senza dubbio sono ottimi tiratori. E che hanno messo in atto una pericolosissima vendetta di strada che potrebbe innescare un altrettanto pericoloso circolo vizioso.

Su questa ennesima tragedia si è pronunciato anche il presidente Barack Obama da Varsavia, dove è arrivato nella notte per partecipare al suo ultimo vertice NATO.

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