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Libia, un passo verso la fine del caos politico

I principali protagonisti della crisi politica in Libia si sono accordati martedì a Parigi su un piano di massima che prevede l'organizzazione di nuove elezioni presidenziali il prossimo dicembre. L'intesa non è stata tuttavia ufficializzata.

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Il documento in otto punti, risultato di lunghe discussioni fra le parti proseguite fino all’ultimo minuto utile, è stato presentato alla fine di una conferenza internazionale organizzata dalla Francia sotto l’egida delle Nazioni Unite. Erano presenti i rappresentanti di una ventina di paesi e di quattro organizzazioni internazionali. 

Dalla caduta di Muammar Gheddafi, la Libia è stata teatro di rivalità politiche profonde. La più grande è proprio la divisione tra il governo di unità nazionale di al Sarraj, con sede a Tripoli e riconosciuto dalla comunità internazionale, e un governo parallelo basato nell’est del paese, sostenuto dal maresciallo Haftar. 

Il testo stato preparato dal premier libico Fayez al Sarraj, dal maresciallo Khalifa Haftar (che sostiene il governo “parallelo” dell’est paese), dal il presidente della camera dei rappresentanti Aguila Salah e dal presidente del Consiglio di Stato Khaled al Mishri.

Questa “roadmap” non è stata tuttavia pubblicamente firmata, come inizialmente previsto. Si tratta dunque al momento solo di un’intesa informale e non vincolante. 

Il piano prevede la creazione entro metà settembre di una “base costituzionale” per le elezioni e la “legge elettorale necessaria” alle presidenziali, che potrebbero svolgersi il 10 dicembre. Il testo prevede anche la “fine progressiva dell’esistenza di governi paralleli e l’inizio dei lavori per l’unificazione della banca centrale e delle forze di sicurezza.

Delegati riuniti a parigi - scritta: Conferenza internazionale sulla Libia
L’intesa, benché non vincolante, è stata definita “storica”. Keystone

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