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Brasile, sì all’impeachment di Dilma Rousseff

La Camera approva la destituzione di Dilma Rousseff: migliaia di brasiliani esultano tvsvizzera

I partiti di opposizione raccolgono alla Camera i voti necessari per destituire la presidente – Ora tocca al Senato esprimersi

La Camera dei deputati brasiliana ha approvato, al termine di una sessione durata tre giorni, la messa in stato di accusa della presidente Dilma Rousseff il cui mandato scadrebbe solo nel 2018. I deputati del fronte di opposizione hanno raggiunto e superato il quorum dei due terzi dei 513 eletti, 342 voti. Ne hanno racimolati 367, 25 in più del necessario. Il procedimento passa ora al Senato che dovrà esprimersi sul futuro della presidente.

Il Governo ha ammesso la sconfitta prima del raggiungimento del quorum di 342 voti, quando i sì erano 304 contro 107 no. “Le possibilità di invertire il trend sono pari a zero, daremo battaglia al Senato”, ha annunciato il capogruppo alla Camera del Partito dei lavoratori, Josè Guimaraes.

Al momento del raggiungimento del quorum è esplosa la gioia tra i deputati di opposizione e tra i militanti radunatisi davanti alla Camera e nelle strade di numerose città, dove erano stati allestiti maxi schermi. Una TV ha paragonato l’esplosione di gioia con quella della vittoria di un mondiale di calcio. Sconforto e lacrime invece tra i sostenitori del Governo. E una “grande delusione” anche per Dilma e Lula (ex presidente), che hanno assistito alla votazione nella biblioteca del palazzo presidenziale di Brasilia.

Dilma Roussef keystone

L’iter al Senato

Il Senato deve vagliare, a sua volta, la richiesta di impeachment decisa dai deputati. Il presidente Renan Calheiros dovrà istituire una speciale commissione incaricata di decidere se accogliere o meno la proposta. In caso positivo, l’impeachment sarà votato dall’aula. La presidente avrà poi fino a 180 giorni di tempo per difendersi davanti ai giudici della Corte costituzionale. E, infine, il Senato dovrà votare una seconda volta, dopo aver ascoltato la difesa della presidente. Solo in caso di voto favorevole, a maggioranza dei due terzi degli 81 senatori, Dilma Rousseff decadrebbe dall’incarico e il vice presidente Michel Temer, che assumerebbe l’interim durante i 180 giorni di sospensione della presidente, si insedierebbe ufficialmente.

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A rischio anche il vice

Il vice presidente Temer è convinto che l’impeachment passerà anche al Senato ma rischia anch’egli una analoga procedura, che spianerebbe la strada al presidente della Camera, Eduardo Cunha, che Dilma ritiene essere il suo vero sicario politico. Cunha è coinvolto in numerosi procedimenti giudiziari per presunta corruzione e un suo Governo, hanno messo in guardia sindacati e movimenti sociali, innescherebbe forti tensioni sociali nel paese. Per questo motivo, il PT, il partito della presidente, sta cercando di raccogliere il maggior numero di adesioni alla proposta di elezioni anticipate, che comincia ad essere vista con favore anche da alcuni dei 25 partiti presenti in parlamento.

ATS/ANSA/AFP/RsinewsCollegamento esterno

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