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Bocciata, a sorpresa, la riforma dell'esercito

La Società svizzera degli ufficiali si dice preoccupata e inquieta nel constatare che il Consiglio nazionale strumentalizza l'esercito a fini strettamente politici

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 giugno 2015 minuti

Niente da fare per la riforma dell'esercito. Il Consiglio Nazionale l'ha bocciata con 86 voti contrari e 79 favorevoli. E a esprimersi contro sono stati soprattutto PS, Verdi e UDC. Un vero colpo di scena, una bocciatura assolutamente inaspettata, era dato infatti per scontato che la riforma passasse senza problemi...

Ufficiali deplorano la decisione

La Società svizzera degli ufficiali (SSU) si dice preoccupata e inquieta nel constatare che il Consiglio nazionale strumentalizza l'esercito a fini strettamente politici; reagendo alla bocciatura della riforma parla di «ostruzionismo contro natura», che indebolisce sensibilmente la sicurezza nazionale.

La decisione del Nazionale rimette in questione la capacità dell'esercito di milizia di stare al passo coi tempi, colmare le lacune e adattarsi alle minacce e ai rischi attuali e futuri.

Contrariamente al popolo svizzero, che negli ultimi anni si è espresso chiaramente per un esercito forte - rileva la SSU - la decisione del Nazionale evidenzia un'assenza di visione e di strategia in fatto di sicurezza. «Il parlamento si assuma le proprie responsabilità per garantire la sicurezza della popolazione».

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