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Le forze russe alla frontiera turco-siriana

L'esercito russo è penetrato mercoledì nel nordest della Siria per assicurarsi della partenza delle forze curde dalla frontiera con la Turchia, come stabilito nell'accordo tra Mosca e Ankara.

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Le forze russe (già presenti in Siria, dove danno sostegno all’esercito del presidente Bashar al-Assad) hanno attraversato l’Eufrate e avanzano verso la frontiera turca, ha annunciato il ministero della difesa di Mosca. 

L’intervento russo mette dunque in atto l’accordo raggiunto con la Turchia martedì.

La tregua in Siria è “un successo”, ha detto il presidente statunitense Donald Trump, il quale ha annunciato che le sanzioni contro Ankara verranno tolte. “La Turchia ha detto che la renderà permanente il cessate il fuoco”, ha aggiunto, precisando inoltre che un piccolo numero di soldati resterà nell’area dove c’è il petrolio.

Ma se le sanzioni statunitensi non preoccuperanno più Ankara, ma altre potrebbero arrivare dall’Europa. 

Gli eurodeputati dei Gruppi del Ppe, Socialisti e Democratici, Renew Europe, Verdi e Gue, infatti, si sono messi d’accordo su una risoluzione comune che chiede sanzioni mirate contro la Turchia a seguito dell’offensiva militare nel nord-est della Siria. 

Il Parlamento Ue dovrebbe in questo modo chiedere al Consiglio una serie di sanzioni mirate e di divieti nella concessione dei visti nei confronti di ufficiali turchi responsabili di violazioni dei diritti umani nel corso di questo intervento militare. Nel testo si deplora l’incapacità del Consiglio di essere riuscito a fare un embargo sulle esportazioni di armi verso la Turchia.

Migliaia di profughi in Iraq

Per la popolazione che si trova nel territorio la situazione continua a rimanere pericolosa. Nel servizio della Radiotelevisione svizzera andiamo in Iraq, dove ogni giorno migliaia di persone in fuga arrivano dalla Siria.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 23.10.2019)

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