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A Francoforte c’è chi tifa per la Brexit

Se il Regno Unito lasciasse l'UE, molti istituti di credito potrebbero trasferirsi dalla Gran Bretagna alla capitale della finanza tedesca

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Se il Regno Unito, con il voto di giovedì prossimo, dovesse uscire dall’Unione europea, potrebbero esserci conseguenze anche per Francoforte, capitale della finanza tedesca, dove potrebbero trasferirsi molti istituti di credito attualmente in Gran Bretagna.

La città potrebbe dunque veder ulteriormente salire il numero di pendolari, circa 360 mila, che già oggi lavorano nelle banche, alla BCE, nelle agenzie di rating o in borsa.

Anche per un ex avvocato in pensione gli affitti a Francoforte sono diventati sempre più proibitivi. Bernd Laskus ha appena ricevuto l’ordine di sfratto per l’appartamento in cui vive da ormai 35 anni. Il nuovo proprietario vuole trasformare l’intero immobile in un esclusivo condominio residenziale e commerciale.

“Un appartamento come il mio”, spiega Laskus, “una volta ristrutturato viene venduto a 10 mila euro al metro quadro. Sono prezzi che nessun comune mortale con a disposizione uno stipendio medio, può permettersi. Con l’insediamento a Francoforte della Banca centrale europea i prezzi sono già saliti alle stelle e molti inquilini sono stati costretti a trasferirsi fuori città”.

Sempre più uffici, grattacieli e alberghi di lusso e sempre meno appartamenti a buon mercato per i residenti. Sembra questo il destino di una città che già vanta il primato di principale piazza finanziaria tedesca e che in futuro, nell’eventualità di una Brexit, spera di profittare della fuga da Londra di molti istituti di credito.

“Innanzitutto non credo in una vittoria dei sostenitori della Brexit”, premette Hubertus Väth, amministratore delegato di Frankfurt Main Finance, “e sono convinto che una fuoriuscita dall’Unione danneggerebbe il Regno Unito, la Germania e l’Europa intera. Detto questo è ovvio però che a decidere è unicamente il popolo britannico e che noi dobbiamo essere pronti ad ogni eventualità. È il dovere di ogni buon uomo d’affari”.

Per verificare fino a che punto Francoforte si prepara ad accogliere gli esuli britannici, incontriamo il responsabile per la Germania di una nota agenzia di consulenza immobiliare.

“Già da alcuni mesi”, conferma Peter Kunz di Colliers International, “è notevolmente aumentata la presenza di uomini d’affari britannici che vengono qui per tastare il terreno, per visitare potenziali aree d’insediamento, di uffici da prendere in affitto e così via. Ovviamente non posso fare nomi, ma c’è molto interesse. Uno dei grandi vantaggi di Francoforte consiste nei costi immobiliari molto più vantaggiosi rispetto a quelli di Londra. L’affitto di un ufficio già molto rappresentativo varia dai 40 ai 20 euro al metro quadro. Un prezzo col quale a Londra riesci a malapena a prendere in affitto un magazzino”.

A Francoforte, nel settore finanziario lavorano circa 60 mila addetti. A Londra sono invece 600 mila. Se solo il 5% di loro si trasferisse dal Tamigi lungo il fiume Meno, questo significherebbe per la principale piazza finanziaria tedesca un raddoppio degli addetti ai lavori e degli affari.

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