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“Stiamo vivendo una tragedia immane”

Zelensky in videoconferenza a in primo piano Ursula von der Leyen.
Alla conclusione dell'intervento di Zelensky, tutta la Plenaria ha applaudito, in piedi, il presidente ucraino. Keystone / Stephanie Lecocq

"Sapevamo che ci sarebbe stato un prezzo da pagare ma la tragedia che stiamo vivendo è immane". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando, in videocollegamento, alla plenaria straordinaria del Parlamento europeo a Bruxelles.

Accolto da una standing ovation Zelensky, vestito con una t-shirt verde militare e con al suo fianco la bandiera ucraina, ha affermato che “siamo sotto i bombardamenti, sotto l’attacco dei missili, è stata una mattinata tragica questa. Stiamo dando la nostra vita per la libertà”.

“Non riesco a dire buongiorno o buonasera, perché ogni giorno per qualcuno può essere l’ultimo giorno. Parlo dei cittadini ucraini che difendono la libertà a caro prezzo.” Il presidente russo Vladimir “Putin parla di operazioni contro le infrastrutture militari, ma si trattata di bambini, ieri ne ha uccisi 16 con i suoi missili”.

“Vorrei sentire da parte vostra che la scelta dell’Ucraina verso l’Europa venga incoraggiata. Vogliamo essere membri a pari diritti dell’Ue. Stiamo dimostrando a tutti che questo è quello che siamo”, ha ancora detto il presidente ucraino, chiedendo agli europei di “provare che siete con l’Ucraina”.

“Provateci che non ci lascerete soli e che siete davvero europei. Solo così la vita vincerà sulla morte”, ha sottolineato Zelensky rimarcando che “la nostra gente è molto motivata, stiamo combattendo per nostri diritti e libertà. Con l’Ucraina l’Ue sarà molto più forte”.

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Verso l’Ue

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha indicato che l’Eurocamera riconosce “la prospettiva europea dell’Ucraina. Come afferma chiaramente la nostra risoluzione, accogliamo con favore” la richiesta dell’Ucraina per lo status di candidato e lavoreremo per raggiungere tale obiettivo. Dobbiamo affrontare il futuro insieme”.

Zelensky ha ancora dichiarato che “d’ora in poi tutte le piazze delle nostre città si chiameranno piazza della Libertà. Nessuno ci spezzerà, siamo forti, siamo ucraini”, ha proseguito. “La luce vincerà contro il buio, gloria all’Ucraina.” Alla conclusione del suo intervento tutta la Plenaria ha applaudito, in piedi, il presidente ucraino.

Da parte sua la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che “per l’Europa questo è il momento della verità”. “È in gioco non solo il destino dell’Ucraina, ma anche il nostro. Dobbiamo mostrare il potere che risiede nelle nostre democrazie”, ha sostenuto nel suo discorso. “Questo è il momento della verità per l’Europa. Il modo in cui risponderemo oggi a ciò che la Russia sta facendo determinerà il futuro del sistema internazionale. Oggi un’Unione di quasi mezzo miliardo di persone si è mobilitata per l’Ucraina.”

“Quello in corso è uno scontro tra lo stato di diritto e lo stato delle armi, tra democrazie e autocrazie, tra un ordine basato su regole e un mondo di nuda aggressione”, ha ancora affermato la von der Leyen.

Benvenuti in Europa

“Gli ucraini hanno raccolto i propri figli e gli zaini e hanno marciato per decine di chilometri verso la nostra Unione. Hanno cercato rifugio all’interno dei nostri confini, perché il loro paese non era più al sicuro – ha proseguito la presidente della Commissione europea -. Perché all’interno dell’Ucraina è iniziato il raccapricciante conteggio delle vittime. Uomini, donne e bambini stanno morendo, ancora una volta, perché un leader straniero ha deciso che il loro paese, l’Ucraina, non ha il diritto di esistere”.

“L’Europa sarà lì per loro, non solo in questi primi giorni, ma anche nelle settimane e nei mesi a venire. Per questo proponiamo di attivare il meccanismo di protezione temporanea per garantire loro uno status sicuro e l’accesso alla scuola, alle cure mediche e al lavoro”, ha spiegato la von der Leyen.

Questi ha pure annunciato che l’Ue abbinerà ai 500 milioni dell’European Peace Facility per la fornitura di armi almeno altri 500 milioni di euro, provenienti dal bilancio dell’Unione, “per far fronte alle conseguenze umanitarie di questa tragica guerra”.
 

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