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“Domiciliari giustificati per i coniugi Renzi”

La giudice delle indagini preliminari spiega che la misura dei domiciliari è giustificata perchè sussiste il concreto "pericolo", che gli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui sono indagati, tributari e fallimentari.

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Nell’inchiesta che ha portato ai domiciliari l’imprenditore ligure Mariano Massone e i genitori dell-ex premier italiano Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, sono indagate altre 5 persone.

Tra queste c’è anche Roberto Bargilli, detto Billy, balzato alle cronache come autista del camper di Matteo Renzi durante le primarie per la segreteria del Pd, e poi ascoltato, come persona informata dei fatti, anche nell’ambito dell’inchiesta Consip.

La giudice delle indagini preliminari Angela Fantechi spiega la misura dei domiciliari perchè sussiste il concreto, e attuale “pericolo”, che gli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui sono indagati, tributari e fallimentari. Inoltre, si tratta di reati che “non sono occasionali” ma si inseriscono in un unico programma criminoso che va avanti da molto tempo, realizzato in modo professionale e coinvolgendo numerose altre persone.

Ipotesi di reato

Le misure sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari (gip) di Firenze per bancarotta fraudolenta e per emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Le ipotesi di reato contestate riguardano da un lato l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all’interno di una delle società e, dall’altro, un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due altre società cooperative tra il 2010 e il 2013.

“Misura proporzionata”

Una misura cautelare, sempre per il gip, “proporzionata” anche per il fatto che Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno sempre avuto una condotta imprenditoriale finalizzata a massimizzare il proprio profitto personale, con ricorso a strategie di impresa che non potevano non contemplare il fallimento delle cooperative. 

La ‘Eventi6’, la società che da sempre si è occupata di distribuzione di materiale pubblicitario, veniva amministrata, sempre per l’accusa, in modo da poter avere a disposizione manodopera senza essere gravata di oneri previdenziali ed erariali, e i coniugi Renzi hanno costituito le cooperative ‘Delivery Service’, ‘Europe Service’ e Marmovid, pronti ad abbandonarle non appena entravano in difficoltà economiche.

Il tutto, conclude il giudice, accompagnato dalla circostanza che Tiziano Renzi e Laura Bovoli rivestivano ruoli di amministratori di fatto, ma agendo tramite uomini di fiducia. Per il giudice, c’è anche il rischio di una reiterazione dei reati con condotte che potrebbero portare ad accertamenti ben più difficili per la giustizia.

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