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Incendi a Roma all’ombra delle ecomafie

La Lupa al Campidoglio con da parte un carabiniere.
Keystone / Alessandro Di Meo

A Roma si indaga sui numerosi incendi delle ultime settimane, in particolare nei siti industriali dedicati allo stoccaggio dei rifiuti. Tra le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti c'è anche il "terrorismo ecologico". Intanto negli scorsi giorni il sindaco Roberto Gualtieri ha varato un nuovo piano di smaltimento, che prevede la costruzione di un termovalorizzatore per tentare di fronteggiare una situazione ormai insostenibile.

La Procura di Roma ha aperto quattro indagini sugli altrettanti grandi incendi che a partire dal 15 giugno si sono sviluppati in città. Un mese fa il sindaco di Roma Roberto Gualtieri riteneva prematuro trarre conclusioni sulla sequenza di incendi senza precedenti scoppiati a Roma nel mese di luglio che hanno coinvolto siti industriali dedicati allo stoccaggio dei rifiuti. Aveva chiesto di attendere l’esito delle indagini. Già allora però si parlava di ecomafie. È infatti stata avanzata l’ipotesi che gli incendi siano stati provocati da qualcuno che vuole indebolire la giunta di Gualtieri.

La città sta lavoriamo alla realizzazione di due biodigestori (dove i rifiuti organici vengono trasformati in biogas, ndr) e di siti per il trattamento di carta e plastica di proprietà pubblica e non in mano ai privati.

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Il primo grande incendio era scoppiato a Roma il 15 giugno nell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Malagrotta. Il 27 giugno un incendio si è sviluppato invece in via Bosco Marengo, vicino al campo rom Monachina, nell’area nord ovest di Roma. Il 4 luglio un grande incendio è scoppiato nell’area di Pineta Sacchetti, nel parco regionale urbano del Pineto, tra i quartieri Aurelio, Primavalle e Trionfale. Un altro grande incendio che ha interessato Roma è stato quello di sabato 9 luglio nel quartiere di Centocelle, nella zona est della città.

Termovalorizzatore

Da poco insediato al Campidoglio, il 20 aprile scorso Roberto Gualtieri aveva annunciato di voler costruire nella capitale un termovalorizzatore. Seppur osteggiato, soprattutto dal Movimento 5 Stelle, Gualtieri ha deciso di andare in avanti. E dopo tutta questa serie di incendi, il sindaco ha ribadito che la sola soluzione per risolvere l’annoso problema di rifiuti è la costruzione del termovalorizzatore. Non ci sarebbero infatti altre soluzioni praticabili. E anche il termovalorizzatore sarà in mani pubbliche. Cio che probabilmenete non è piaciuto alle ecomafie.

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