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Da metà ottobre in Italia si lavora solo con il Green pass

Mario Draghi nella sala stampa di Palazzo Chigi.
I lavoratori senza certificato sono sospesi dalla prestazione lavorativa ma senza conseguenze disciplinari. Per il periodo di sospensione non sono pagati. Keystone / Fabio Frustaci / Pool

Primo Paese in Europa: il Consiglio dei ministri italiano ha dato il via libera all'unanimità al nuovo decreto legge per l'estensione del Green pass a tutti i luoghi di lavoro a partire da metà ottobre.

“Con questo decreto estendiamo dal 15 ottobre l’uso del green pass a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, per due ragioni: per rendere questi luoghi più sicuri e per rendere più forte la campagna di vaccinazione. L’utilizzo più estensivo del green pass ci aiuterà a spingere la campagna di vaccinazione”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa al termine della riunione del governo.

Coinvolti 23 milioni di lavoratori

“La novità è che è una strategia universalistica, andiamo a toccare tutto il mondo del lavoro pubblico e privato e per il privato dipendente e autonomo, un insieme di 23 milioni di lavoratori”, ha sottolineato il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Renato Brunetta.

Stando alla ministra per gli affari regionali Mariastella Gelmini “c’è stato un preventivo confronto” sulle misure del decreto legge “con la Conferenza Unificata: ringrazio i governatori, i sindaci e i presidenti delle Regioni, abbiamo accolto molte loro proposte. Condividiamo tutti l’impostazione del decreto, che riguarda il pubblico, il privato e le libere professioni. Vi è la consapevolezza che è strumento per tutelare gli spazi di libertà e garantire la salute e le attività economiche”.

In base al decreto, la sospensione dal lavoro per i lavoratori privati scatta subito, mentre per i dipendenti pubblici vale dopo cinque giorni. I lavoratori privati, se “comunicano di non essere in possesso della certificazione verde o qualora risultino privi al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”.

Non bisognerà però più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino anti-Covid per avere il green pass ma lo si otterrà subito dopo la prima somministrazione. I test antigenici saranno gratuiti solo per gli esenti previsti dalla circolare del ministero della salute. I test molecolari avranno validità per 72 ore.

Sentiamo il nostro corrispondente da Roma:

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