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Notte di scontri a Torino

Torino, nella notte tra giovedì e venerdì, è stata teatro di scontri tra la polizia e i manifestanti di un corteo antifascista che ha tentato di raggiungere l'albergo dove si trovava di Simone di Stefano, candidato premier per Casapound, giunto nella città per un comizio. Sei agenti sono rimasti feriti.

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Il corteo ha raccolto qualche centinaio di persone fra attivisti dei centri sociali, sindacalisti di base, anarchici, No Tav dalla Valle di Susa, studenti delle scuole superiori, militanti di Potere al Popolo, e si è mosso dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova verso l’hotel.

Agenti fiamme
Lacrimogeni e idranti da una parte, bombe carta, sassi e bottiglia dall’altra. Keystone

Nei tafferugli, proseguiti nella notte per oltre tre ore, sono rimasti feriti sei agenti del reparto mobile, colpiti da bottiglie e bombe carta: per uno di loro si è reso necessario un intervento chirurgico. Due giovani manifestanti sono stati bloccati e uno è stato trattenuto in stato di fermo.

Gentiloni: “Non è un ritorno agli anni ’70”

Paolo Gentiloni ha denunciato i “gravissimi episodi” di violenza politica che stanno segnando le settimane che portano al voto del 4 marzo. 

Ma, secondo il premier, non c’è il rischio di un ritorno al clima degli anni ’70, perché “siamo perfettamente in grado di impedire che questi episodi abbiano contagio, diventino diffusi”. 

Intanto l’attenzione del Viminale è puntata  sulle prossime manifestazioni che vedono sulle strade gli “opposti  estremismi”, come quelle di sabato a Palermo e Roma, città nella quale tremila uomini delle forze dell’ordine vigileranno sul rischio infiltrati.

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