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Calcio schiavo dei diritti televisivi

Enrico Preziosi, patron del Genoa, si sente sereno: nessuna irregolarità sarebbe stata commessa dalla sua società keystone

La procura di Milano indaga su presunte irregolairtà nell'assegnazione dei diritti televisivi e su possibili finanziamenti illeciti e irregolarità di bilancio di alcune società di A e B

Enrico Prezioni del Genoa, Gianluca Paparesta del Bari e Claudio Lotito della Lazio sarebbe indagati dalla procura di Milano per presunte irregolarità commesse nell’assegnazione dei diritti televisivi della primavara scorsa per i campionati 2015/2017. Lo scrive oggi il Corriere della Sera. In breve si parla di presunti ritocchi al rialzo dei bilanci della società tramite soldi/aiuti provenienti da operazioni finanziarie all’estero riconducibili a Infront, la società che gestisce la vendita dei diritti televisivi e il cui numero uno Marco Bolgarelli e altri manager sono anch’essi indagati. La stessa Infront intreccia il proprio destino con la Tax and Finance, società di consulenza finanziaria con sede a Lugano, il cui fiscalista, Andrea Baroni è stato arrestato alcuni giorni fa.

Perquisizioni in alcune società di Serie A e B e nella sede della Lega Calcio

La sede milanese della Lega Calcio è stata “visitata dalle Guardie di Finanza di Milano per l’acquisizione di documenti con un ordine di esibizione. Non solo. Anche gli uffici di alcune società di calcio di serie A e B sono stati oggetto di perquisizioni eseguite “sotto traccia” venerdì scorso. Due i filoni delle indagini, presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuta la scorsa primavera e indebiti finanziamenti che hanno favorito irregolarità di bilancio.

Prezioni del Genoa: “sono tranquillo”

“Il Genoa è una delle squadre le cui sedi sono state perquisite venerdì scorso – ha ammesso il numero uno del club ligure Enrico Preziosi – ma siamo tranquillissimi, i soldi che servivano al nostro bilancio li ha messi l’azionista di riferimento, cioè io. Il conto è tracciabile – prosegue Preziosi – sono state fatte tutte operazioni semplici e chiare”. A quanto si è appreso, tra le squadre all’attenzione ci sarebbe anche il Bari di Gianluca Paparesta.

Nel frattempo il legale di Claudio Lotito fa sapere che il suo cliente non sarebbe indagato. “La procura – ha chiarito il legale – non ha mandato nessun atto e non c’è nessun atto processuale che dica a Lotito sei indagato”.

Tax and Finance

Tre giorni fa è stato arrestato Andrea Baroni, fiscalista e tra i soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale di diritto inglese con sede operativa a Lugano e con uffici in tutto il mondo che lega i propri destini con Infront. L’accusa: associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani. In poche parole, Baroni è accusato di “doping finanziario” che avrebbe permesso alcune società di presentare falsi bilanci per iscriversi senza penalizzazioni ai vari campionati con i conti in regola.

Infront e diritti televisivi

A carico di Infront, advisor della stessa Lega Calcio, si ipotizza il reato di irregolarità nella vendita dei diritti televisivi per i campionati 2015/2017. Il numero uno della società, Marco Bolgarelli e alcuni manager e due dirigenti di Rti (gruppo Mediaset) sarebbero accusati di reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti, in relazione all’operazione che risale tra l’aprile e il maggio scorsi.

Infront e i finanziamenti indebiti e irregolarità nel bilancio

Cinque mesi fa, sempre la procura di Milano, aveva avviato accertamenti sulla gara per la vendita dei diritti. I pm, riguardo a questo capitolo, sospettano che Infront – il cui presidente e amministratore delegato è Philippe Blatter, nipote di Joseph Blatter – abbia effettuato “indebiti finanziamenti” estero su estero ad alcune società per consentire loro di far figurare uno stato di salute “buono” e un determinato equilibrio finanziario dimostrando in tal modo di aver rispettato i parametri economici richiesti dalla normativa sulle società calcistiche professionistiche ed evitando penalizzazioni. In sostanza si ipotizza una sorta di ritocco irregolare al rialzo dei bilanci. Ancora “doping finanziario”.

red/ansa

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