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Quasi tutta l’Italia torna in zona gialla

Bar aperti a Torino con i ritrovati clienti.
Fotografia scattata oggi, lunedì, a Torino con bar e ristoranti nuovamente aperti. Keystone / Tino Romano

Da oggi , lunedì, quasi tutta Italia è tornata di nuovo in zona gialla. Sono solo 5 le regioni ancora in zona arancione. Ma è già scattato l'allarme assembramenti. Cosa cambia per gli svizzeri che vogliono recarsi in Italia?

Torna il color “giallo”, con un allentamento dei divieti che alleggerirà il clima pesante respirato nelle ultime settimane. Meno consolatoria la situazione della Sicilia e della Provincia autonoma di Bolzano che diventeranno arancioni, mentre Puglia, Sardegna e Umbria lo resteranno. E nonostante la Campania sarà gialla, Torre Annunziata si dichiara arancione.

Nelle ultime ore ‘arancioni’, prima che la maggior parte dell’Italia diventasse gialla, sono tornati gli assembramenti in tutto il Paese, dai Navigli di Milano a via del Corso a Roma, dalle zone universitarie di Bologna alle strade della movida a Napoli, dai parchi di Torino al centro di Firenze.

“Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”, ha avvertito il ministro della Salute, Roberto Speranza. 

Nelle ultime 24 ore sono stati 7’925 i test positivi al coronavirus registrati in Italia, con 329 vittime. Lo rende noto il ministero della Salute italiano. Ieri i test positivi erano stati 11.252, i morti 237. Si tratta del dato più basso di questo 2021.

I test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 142’419, con un tasso di positività del 5,6% (domenica 5,27%). Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia sono 2’252, quindi 37 in più rispetto a domenica, nel saldo tra ingressi e uscite; gli ingressi giornalieri sono 145. I ricoverati con sintomi sono invece 20’260, quindi 164 in più di domenica.

I casi da inizio epidemia sono in totale 2’560’957, i morti 88’845. Gli attualmente positivi sono 447’589 (-6.379), i dimessi e guariti 2’024’523 (+13’975), in isolamento domiciliare ci sono 425’077 persone (-6.580).

Città affollate

A Napoli nelle ultime ore sono fioccate le multe contro una quarantina di giovani che senza mascherine e violando il coprifuoco si sono ‘tuffati’ nella movida; sanzioni anche ai clienti di un locale a luci rosse dove non venivano rispettate le norme anti-Covid. 

Folle di giovani sono state viste a Bologna, nella zona universitaria, e a Roma, nelle vie dei locali per giovani all’Eur e nel centro storico, soprattutto al Corso, la via dello shopping. 

Piene anche le strade del centro di Milano complice il bel tempo e, soprattutto nella zona dei Navigli, si sono creati assembramenti di giovani, molti senza mascherina, che si sono fermati a gruppi nella zona pedonale lungo la Darsena. Affollate le vie dello shopping a Torino con code ai negozi che offrono i migliori saldi; pieni di giovani anche i parchi cittadini.

Colori e regole

Cambiano i colori e anche le regole: nelle regioni “gialle” sarà consentito muoversi liberamente tra i comuni ma sarà ancora vietato, fino al 15 febbraio e per tutti, spostarsi da una regione all’altra. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 che si può infrangere per “comprovate esigenze”, motivi di lavoro, salute ed emergenze. L’autocertificazione è necessaria solo dopo le 22. 

Nella zona gialla i bar resteranno aperti dalle 5 alle 18, dopo è vietato l’asporto dai locali senza cucina. Anche i ristoranti saranno aperti fino alle 18, dopo è permessa la consegna a domicilio e fino alle 22 è possibile comprare cibo da asporto. Sarà inoltre possibile visitare un museo o ammirare una mostra dal lunedì al venerdì ma non nei festivi e comunque con ingressi contingentati. 

Aperti nei giorni feriali i centri commerciali: di sabato e nei festivi farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari situati al loro interno resteranno comunque aperti. Nelle regioni situate in fascia arancione bar e ristoranti saranno chiusi: per i bar è consentito l’asporto fino alle 18 nei locali provvisti di cucina; per i ristoranti è permesso l’asporto e la consegna a casa. Gli spostamenti possono avvenire solo all’interno del proprio comune; si può uscire dal comune solo per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. E’ infine consentito recarsi in due da parenti o amici dalle 5 alle 22. 

Da lunedì infine sono tornati in classe gli studenti delle superiori in tutta Italia tranne in Sicilia dove gli studenti saranno in aula tra una settimana. Dunque il 1° febbraio, secondo i numeri di Tuttoscuola, saranno a scuola non meno di 7 milioni di alunni.

Cosa cambia tra Svizzera e Italia?

Ecco le risposte del nostro corrispondente dall’Italia:

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tvsvizzera.it/fra con RSI


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