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Fine della Regio Insubrica?

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L'italia vorrebbe un nuovo ente di diritto europeo. Il Ticino si oppone

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 settembre 2014 minuti

È stato un bel sogno, ma la Regio InsubricaLink esterno, la comunità di lavoro transfrontaliera che riunisce politici ticinesi e delle province italiane confinanti, sembra diretta verso la fine.

In Ticino, la Regio ha praticamente sempre fatto discutere perché ritenuta scarsamente efficace. D'altro canto molto spesso è stata "snobbata" dai politici italiani che si presumeva potessero/dovessero dare un contributo.

Lunedì 29 settembre a Varese si riunirà in assemblea straordinaria per stabilire se dar vita ad un Gruppo europeo di cooperazione territoriale che comprenda le attuali province lombarde e piemontesi accanto al canton Ticino. Se il piano venisse approvato, per la Regio Insubrica sarebbe la fine.

Si tratterebbe sostanzialmente di un nuovo organismo transfrontaliero chiamato ad affrontare e proporre soluzioni per i problemi comuni di zone al confine fra due Stati.

Due giorni fa funzionari della provincia autonoma di Trento, che con il Tirolo austriaco ha inaugurato una collaborazione analoga, hanno illustrato al direttivo della Regio come funziona il gruppo di lavoro. La discussione a fine mese verterà sulla creazione di uno strumento identico.

Il canton Ticino è però preoccupato dal fatto che in caso di effettiva nascita, il nuovo gruppo dovrebbe avere sede in un Paese dell'UE, mentre oggi gli uffici della Regio sono a Balerna. Inoltre i regolamenti dovranno essere in linea con le direttive comunitarie, vincolando il Ticino a norme europee e non al diritto svizzero.

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