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Chiusa inchiesta su maxi-traffico di erba e hashish

Primissimo piano di una cima di cannabis coltivata in serra
Immagine d'archivio. © Keystone / Christian Beutler

Si è conclusa l'inchiesta relativa a un ingente traffico internazionale di canapa illegale e hashish con risvolti nella Svizzera italiana e a Como. Lo hanno reso noto lunedì il Ministero Pubblico (procura) e la Polizia cantonali ticinesi. Il volume di stupefacente smerciato è di almeno 2'000 chilogrammi, per un valore di oltre 3 milioni di franchi.

Con il supporto di diverse forze di polizia estere, in particolar modo italiane e spagnole, si è arrivati a ricostruire i tasselli di un traffico illegale che dalla Spagna si è sviluppato su rotte distinte verso diversi Paesi, tra i quali anche la Francia, i Paesi Bassi, il Regno Unito e l’Italia.

Per quanto riguarda la Svizzera italiana, a finire nel mirino degli inquirenti sono state diverse persone coinvolte nell’attività di intermediazione e smercio. Sono stati arrestati nel corso del tempo un 28enne svizzero e un 31enne italiano residenti nel distretto di Riviera, un 49enne italiano domiciliato nel Luganese, un 30enne svizzero residente nel Bellinzonese e un cittadino croato domiciliato in Spagna.

Sullo sfondo del traffico di droga -almeno due tonnellate tra marijuana e hashish messi in circolazione dal 2014- sono stati inoltre accertati movimenti finanziari per almeno 400’000 euro e 215’000 franchi. È pure emerso come alcuni degli indagati si stessero prodigando in atti preparatori per il riciclaggio di diversi milioni di euro.

Collegato a questa inchiesta, partita nel 2017, anche il sequestro a Como di 300 chilogrammi di canapa illegale e hashish, in buona parte destinati al Ticino. Complessivamente, le attività di indagine svolte in Italia hanno portato a quattro ulteriori arresti.

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tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 30.11.2020)

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