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Cosa si può dire (e cosa no) agli arbitri

Sul sito della Federazione ticinese di calcio, un prontuario con lista degli insulti e relative sanzioni; tra i più gravi: "arbitro venduto"

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Cosa si può dire e cosa no all’arbitro in campo: da oggi è un po’ più facile saperlo. Sul sito della Federazione Ticinese di Calcio, alla sezione regolamenti, è possibile consultare un prontuario delle sanzioni valido per tutte le partite, con la lista nera degli improperi da evitare con il giudice di gara.

Gli insulti sono divisi per gravità e per sanzioni comminate: si passa da un “analfabeta” o un “va a pascolare le capre”, che garantiscono una giornata di squalifica, a “rimbambito” o “tambur” che di giornate ne fanno sparire due più 80 franchi di multa.

Via via fino a francesismi irripetibili per cui si sborsano 150 franchi e si sta in panchina per 5 gare. Tra gli insulti peggiori, il famigerato “arbitro venduto”, poiché lede l’onore dell’uomo col fischietto.

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