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Condanna per truffa: non può insegnare

Il Consiglio di Stato ticinese accoglie il ricorso contro l'assunzione di un maestro con precedenti penali

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Un maestro condannato per truffa non può insegnare nelle scuole elementari. È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato ticinese che ha accolto il ricorso contro l’assunzione avvenuta in luglio ad Isone di un docente da parte del Consorzio scolastico dell’Alto Vedeggio. Il fatto che il candidato abbia precedenti penali non è di per sé sufficiente per affidare un incarico di insegnamento, precisa il Governo, ma se in gioco ci sono importanti valori da trasmettere agli allievi come l’onestà e la fiducia, il discorso cambia.

Nel caso specifico il maestro era stato condannato dalle Assise Criminali di Lugano nel 2013 a 24 mesi di detenzione, sospesi con la condizionale, per truffa, appropriazione indebita e falsità in documenti, in relazione a una perdita di 3,2 milioni di franchi (2,6 milioni di euro) a danno dei suoi clienti quando operava come promotore finanziario. Una vicenda che non era stata giudicata rilevante dalle autorità locali ma che è stata ora corretta dall’esecutivo ticinese. In ogni caso l’interessato ha a sua volta facoltà di rivolgersi al Tribunale amministrativo cantonale.

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