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Cambio di passo nelle rapine nel Mendrisiotto

Un veicolo della polizia ticinese con un poliziotto.
Ci si era quasi abituati alle rapine ai danni dei distributori di benzina, ma non in case private. Keystone / Carlo Reguzzi

A Novazzano c’è il timore di un cambio di passo dopo il colpo a mano armata, compiuto lunedì sera da cinque uomini incappucciati in una villa a due passi dal valico di Ronago.

LunedI sera, poco prima delle 19, in zona Marcetto, a Novazzano, un gruppo di cinque malviventi incappucciati e vestiti di nero ha fatto irruzione in una casa privata e minacciato, armi alla mano, un uomo e una donna al suo interno, una coppia di anziani. I rapinatori li hanno immobilizzati e si sono fatti aprire la cassaforte facendosi consegnare il contenuto.

Successivamente sono fuggiti presumibilmente in direzione dell’Italia. Le ricerche degli autori, finora senza esito, sono scattate immediatamente.

Cambio di passo

A ridosso del confine in passato ci si era quasi abituati alle rapine ai danni dei distributori di benzina. Ma non, come capitato lunedì, alle irruzioni in una casa abitata da una coppia di anziani.

Una preoccupazione condivisa anche dal sindaco Sergio Bernasconi: “È vero che da un po’ di tempo non c’erano più state rapine, ma basta un caso come quello di ieri sera a lasciarci molto perplessi. Sono stato a visitare le due vittime e sono molto preoccupate anche loro. Hanno vissuto una situazione drammatica”.

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Coi malviventi in fuga, sono molti gli interrogativi sul bersaglio preso di mira. “A mio modo di vedere si tratta di gente che conosce bene la casa. Da come mi hanno spiegato i due proprietari, ho come l’impressione che i rapinatori siano andati a colpo sicuro”.

L’accaduto ha catturato anche l’attenzione del Municipio di Novazzano, che cercherà di capire se si può fare qualcosa contro fatti del genere. “Stasera ne discuteremo – dice il sindaco -. Abbiamo piazzato anche delle videocamere quest’anno e ciò può aiutare a ricostruire l’accaduto. Questa situazione è davvero preoccupante”.

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