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Quarantene accorciate in Svizzera ma non tutti concordano

Contagi in forte crescita, aziende preoccupate.
Contagi in forte crescita, aziende preoccupate. Keystone / Martial Trezzini

Si allunga la lista di cantoni che hanno aderito alla facoltà concessa da Berna di ridurre da dieci a sette giorni la quarantena per le persone che hanno avuto contatti con persone positive al Covid-19.

Nelle ultime ore si è infatti allargata la schiera delle autorità locali che hanno condiviso l’intento di attenuare gli effetti deleteri sull’economia delle restrizioni decise per contrastare la rapida diffusione del coronavirus sulla scia della contagiosa variante Omicron. L’assenza forzata di numerosi lavoratori sta infatti mettendo in difficoltà le imprese e interi comparti produttivi.

Ma non tutti concordano con l’approccio indicato l’ultimo giorno del 2021 dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), che per rendere più veloce l’applicazione della misura, ha autorizzato i responsabili cantonali a derogare all’ordinanza federale (la cui modifica richiederebbe tempi assai più lunghi).

C’è chi dissente

Venerdì Ticino, Ginevra, Vaud, Basilea Città, Vallese, Giura, Zugo e Friborgo si erano già pronunciati favorevolmente sulla proposta federale, seguiti lunedì da Berna, Zurigo, Neuchâtel e Svizzera Centrale (Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo e Lucerna). Ma Argovia sembra tentennare sulla questione e Soletta è invece dichiaratamente contraria.

In proposito Yvonne Hummel, responsabile dell’ufficio del medico cantonale, ha precisato che questo tipo di modifiche andrebbe regolato a livello federale e che “mancano dati medico-scientifici” che dimostrino una contagiosità più breve delle persone infettate o potenzialmente infettate. All’opposto è invece da temere un rapido deterioramento della situazione epidemiologica con una quarantena abbreviata.

Quarantene sproporzionate per i voli?

Contro le quarantene si è intanto espresso il direttore dell’aeroporto di Zurigo Stephan Widrig che, pur dicendosi d’accordo con l’imposizione di determinate prescrizioni quali vaccinazioni, test e mascherine, ritiene che la gente debba poter continuare a viaggiare.

Per il responsabile dell’hub elvetico la quarantena rende quasi completamente impossibile viaggiare ed è sproporzionata in un momento in cui esistono altri approcci.

Per contrastare la minaccia di Omicron, ha aggiunto Stephan Widrig, sarebbe sufficiente effettuare un test quando si arriva in Svizzera da zone a rischio. “Mi appello al Consiglio federale affinché mostri proporzionalità, non imponga divieti di viaggio generalizzati e rinunci ad operare, almeno in relazione all’Europa, con una lista di quarantene”.

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