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Quando un comune spegne le luci

Coldrerio, primo comune svizzero a varare un'ordinanza contro l'inquinamento luminoso swissinfo.ch

Situato al sud del canton Ticino, nel Mendrisiotto, Coldrerio è un comune che ha un primato tutto suo: è il primo in Svizzera ad aver varato un regolamento contro la luce artificiale eccessiva.

Un piccolo contributo al crescente problema dell’ inquinamento luminoso, al centro anche delle preoccupazioni dell’Ufficio federale dell’ambiente.

Presente ovunque nell’ambiente – con lampioni, facciate illuminate, insegne luminose – le luci nella notte sono sinonimo di benessere e di sicurezza. Nelle grandi città sembrano formare una sorta di persistente firmamento terreno.

La luce ha da sempre un significato positivo: richiama il sole, la sua energia, la sua forza vitale. L’illuminazione degli spazi urbani dà dunque alle persone un senso di sicurezza. Ma le emissioni luminose hanno il loro rovescio della medaglia con effetti indesiderati sull’ambiente e la natura.

Particolarmente colpito dal fenomeno proprio il Mendrisiotto, il cui cielo soffre anche per le emissioni di notevole proporzioni della vicina Lombardia, sebbene sia una delle regioni d’Italia ad avere introdotto delle norme contro l’illuminazione artificiale eccessiva.

Una piccola goccia nel mare

L’ordinanza approvata dal Municipio di Coldrerio prevede, dalla mezzanotte alle sei di mattina, di spegnere le luci non necessarie, le insegne pubblicitarie e luminose. Sarà inoltre vietata la posa di skybeamer, quei fasci di luce fissi e mobili rivolti verso il cielo, tipici delle discoteche e che in alcune città svizzere sono già stati vietati, come per esempio a Burgdorf, nel canton Berna, e a Lucerna.

“La luce artificiale eccessiva – si legge nel testo dell’ordinanza – oltre ad uno spreco di energia, ha effetti negativi sull’ambiente”. Le misure previste sono pertanto volte “a prevenire l’uso di illuminazioni moleste e dirette verso spazi dove l’illuminazione non è necessaria”.

Il comune ha dunque fatto proprie le raccomandazioni dell’Ufficio federale dell’ambiente contenute nel documento “Prevenzione delle illuminazioni luminose, Raccomandazioni, Entità, cause ed effetti sull’ambiente, 2005”.

“Sappiamo che è una goccia nel mare – ha detto a swissinfo il sindaco Corrado Solcà – ma ci è sembrato importante sensibilizzare la popolazione sul tema e dare il nostro contributo per migliorare l’ambiente del mondo in cui viviamo. Vorrei inoltre aggiungere che quando abbiamo avviato la discussione in Municipio, circa quattro mesi fa, eravamo tutti d’accordo”.

Ma come è nata l’idea? “Di solito a Coldrerio cerchiamo di agire e non di reagire. Cerchiamo insomma di prevenire prestando attenzione al mondo che ci circonda. Le devo tuttavia confessare che quando ho letto sui giornali che una società voleva illuminare la cima del Corvatsch a scopo pubblicitario, qualcosa in me si è messo in moto”.

Si illumina troppo e male

La decisione di Coldrerio è stata ben accolta dalla Società astronomica ticinese e da Dark-Sky sezione Ticino. Movimento internazionale nato nel 1988, Dark-Sky (la sezione svizzera è nata nel 1996) si prefigge di combattere l’inquinamento luminoso, che incide negativamente sulla natura (sugli uccelli in modo particolare) e sull’essere umano.

“Spesso – ha fatto notare dal canto suo la Società astronomica ticinese – si illumina troppo e si illumina male, dove non serve, ossia verso l’alto. Il risultato è la perdita della possibilità di godere dello spettacolo del firmamento, che ormai è quasi scomparso dai nostri agglomerati urbani”. L’inquinamento luminoso, insomma, incide anche sul nostro habitat e sul nostro rapporto con la natura.

Secondo rilevazioni effettuate dalla sezione ticinese Dark-Sky, la luminanza (cioè la grandezza che misura la proiezione dell’intensità luminosa) misurata a Bellinzona è circa 7 volte quella che si registra sul passo del Lucomagno, a Chiasso 15 volte e a Lugano ben 24 volte, sempre in rapporto al Lucomagno.

Cercasi notte disperatamente

L’impatto della luce sul territorio è un fenomeno concreto, reale, misurabile nella sua evoluzione. Basti pensare, per esempio, che nel 1950 l’illuminazione notturna del comune di Maggia (Locarnese) era assicurata da due lampade, di 40 watt ognuna. Cinquant’anni dopo, nel 2001, le lampade erano 162. Calcolato in watt la potenza della luce da 80 è passata a 19 mila 925 watt.

Non sono pochi, comunque, i politici attenti al fenomeno. A livello cantonale e a Lugano sono state presentate delle mozioni che chiedono di prendere dei provvedimenti contro l’inquinamento luminoso, anche sulla base di esperienze in corso in altri paesi.

La Germania, per esempio, dispone già dal 1994 di direttive sulla valutazione delle emissioni luminose; in Italia tredici regioni, tra cui appunto la Lombardia, hanno emanato norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso.

In assenza di efficaci regolamenti la notte diventerà dunque un bene da salvare? Per gli astronomi e gli astrofili sì. Nella Dichiarazione di Venezia, firmata nel 2002 da oltre settemila persone, si chiede all’UNESCO di dichiarare il cielo notturno patrimonio dell’umanità.

swissinfo, Françoise Gehring, Coldrerio

Con un’ordinanza comunale, il piccolo comune di Coldrerio (poco più di 2’600 abitanti) ha deciso di combattere l’inquinamento luminoso dalle 24 alle 6 di mattina. Sono previste delle deroghe, ma anche delle multe, fino a 1’000 franchi, per coloro che violeranno le nuove norme.

La Repubblica Ceca è stata il primo paese del mondo ad emanare una legge nazionale contro le emissioni luminose. Le violazioni possono essere punite con una multa fino a circa 7 mila 500 franchi.

A prima vista, le emissioni luminose passano sovente inosservate. Un’analisi più attenta rivela però che un’eccessiva illuminazione notturna arreca danni alla natura e all’ambiente:

– per numerose specie vegetali e animali la luce naturale è un fattore determinante.
– un’illuminazione artificiale eccessiva interferisce con le rotte degli uccelli migratori, che confondono la luce delle lampade con quella delle stelle, e uccide miliardi di insetti, che muoiono bruciati dal calore sprigionato dalle lampade;
– l’illuminazione artificiale incide sul paesaggio notturno. Nelle città, il cielo stellato scompare dietro la cupola di luce
– la luce può arrecare disturbo all’uomo quando è sorpreso da un fascio luminoso o se la luce è troppo intensa o indesiderata;
– un’illuminazione inutile rappresenta uno spreco energetico

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