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Quando Facebook va in tilt

Le applicazioni di Instagram, FAcebook e WhatsApp su telefonino.
Il 2blackput" è durato ben 7 ore. Keystone / Karl-josef Hildenbrand

Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger hanno lentamente ripreso a funzionare nelle prime ore di martedì dopo un blackout di circa sei ore che ha bloccato i due social e le due applicazioni di messaggistica in tutto il mondo coinvolgendo miliardi di utilizzatori dagli Stati Uniti all'Europa.

Il blackout mondiale che lunedì ha colpito tutti i servizi online e le relative applicazioni del gruppo di Mark Zuckerberg sarebbe stato provocato da modifiche alla configurazione dei router che coordinano il traffico di rete tra i suoi centri dati. “Questa interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri centri dati, bloccando i nostri servizi”, ha dichiarato in un post il vicepresidente delle infrastrutture di Facebook Santosh Janardhan.

Quello delle ultime ore è stato di gran lunga il peggior disservizio con la maggiore durata di interruzione (non a caso il titolo Facebook ha fatto un tonfo alla Borsa di New York) del colosso dei social media dal 2008. L’ultima panne che aveva interessato le app della costellazione di Facebook risale allo scorso 19 marzo e quello ancora precedente al 3 luglio 2019. Il down di marzo era durato 45 minuti.

Ad approfittarne sono state le altre piattaforme social e, soprattutto Telegram, Signal e Twitter che è anche stato usato da Facebook per annunciare la graduale ripresa dei servizi ed è stato il mezzo usato per rivolgere le proprie scuse agli utenti. Telegram, stando a SensorTower, nel giro di poche ore è passata dal 56° al 5° posto delle applicazioni gratuite più scaricate negli Stati Uniti.

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La situazione ha cominciato a dare qualche segno di evoluzione quando in Svizzera era all”incirca mezzanotte. I domini Facebook, Messenger, Instagram, WhatsApp, Oculus, Workplace e FB Internal sono tornati nuovamente a rispondere e poi hanno ripreso a funzionare anche i servizi, a cominciare da quelli mobile.

Perso un miliardo di dollari

Una perdita di oltre un miliardo di dollari. È questa la conseguenza del clamoroso blackout di Facebook e delle sue altre principali app (Instagram e WhatsApp) andate fuori uso da lunedì pomeriggio, per quasi sei ore.

La panne ha coinvolto a livello mondiale circa 3 miliardi e mezzo di utenti, tagliati fuori da piattaforme di comunicazione diventate ormai vitali. 

Il collasso di molte applicazioni legate al mondo di Facebook, non ha solo causato il crollo del 5% del titolo a New York, ma anche l’economia mondiale ha sofferto di questa interruzione. Si calcola che solo Facebook abbia perso circa 60 milioni di dollari in pubblicità, tenendo conto del fatturato in questo campo del 2020, che ammontava a 84 miliardi di dollari.

Ma come detto a farne le spese sono state milioni di aziende di tutto il mondo. Infatti molte delle app legate al mondo Facebook sono utilizzate dalle aziende per ricevere ordini, fare pubblicità o anche gestire il proprio personale, ad esempio tramite Workplace.

La società inglese Netblocks, che si occupa di monitorare la cybersicurezza e la gestione di internet, ha calcolato che il costo per l’economia mondiale delle 6 ore di interruzione è stato di poco meno di un miliardo di dollari. Lo ha fatto tramite un suo indice che viene calcolato tenendo conto di vari parametri utilizzati ad esempio dalla Banca Mondiale e da Eurostat.

E Netblocks ha anche calcolato quanto è stata la perdita nell’economia svizzera, circa 8 milioni di franchi.

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