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Scienza

Qasr al Hayr al Sharqi

Le colonne di basalto testimoniano l'imponenza del palazzo Qasr al Hayr al Sharqi. swissinfo.ch
L'entrata principale del palazzo. swissinfo.ch
I resti della moschea. swissinfo.ch
L'archeologo svizzero Denis Genequand, responsabile della missione svizzera. swissinfo.ch
Le vestigia, uniche nel loro genere nel deserto siriano, sono il punto di passaggio obbligato per i turisti che si recano a Deir Ezzur. swissinfo.ch
Un'archeologa esplora gli edifici vicini al palazzo, alla ricerca di testimonianze sulla vita dell'epoca. swissinfo.ch
I ricercatori hanno scoperto che le case in prossimità del palazzo erano raccordate al sistema fognario. swissinfo.ch
Decorazioni di gesso scoperte nelle case attorno al palazzo. swissinfo.ch
L'esperta svizzera Jacqueline Studer è esperta di archeozoologica. swissinfo.ch
Cocci di oggetti di terracotta, che forniscono preziose informazioni sulle abitudini della gente. swissinfo.ch
Ogni ritrovamento è analizzato con cura dagli esperti. swissinfo.ch
Le ossa costituiscono un importante elemento di analisi. In particolare per sapere quali animali allevava ed utilizzava la popolazione dell'epoca. swissinfo.ch

Come si viveva durante l'epoca omeyyade?

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Da 10 anni la missione archeologica svizzera diretta da Denis Genequand lavora a stretto contatto coi colleghi siriani sul sito di Qasr al Hayr al Sharqi. Obiettivo delle ricerche è soprattutto di scoprire come viveva la popolazione locale nell’epoca in cui fu costruito il palazzo, edificato attorno al 728 d.C. dal califfo Hisham ibn Abd al Malik.

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