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Previdenza per la vecchiaia 2020: una riforma fittizia

Redazione Swissinfo

Il nostro sistema di previdenza per la vecchiaia si trova di fronte a problemi finanziari. La riforma dell’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS) e della previdenza professionale – in votazione il prossimo 24 settembre – non rappresenta però un mezzo adeguato per garantire le rendite nei prossimi decenni. Questa l’opinione di Petra Gössi, deputata e presidente del Partito liberale radicale (PLR), che respinge il progetto Previdenza per la vecchiaia 2020.

La riforma aveva inizialmente l’obbiettivo principale di mantenere anche in futuro il livello delle rendite per la vecchiaia. Con il sostegno del governo e con una strettissima maggioranza di voti, il parlamento ha riformulato questo obbiettivo, decidendo di ampliare l’AVS invece di risanarla. In questo modo Previdenza per la vecchiaia 2020 è diventata una riforma fittizia e ingiusta, che calpesta il patto tra le generazioni.

Petra Gössi
Petra Gössi Nata nel 1976 a Lucerna, Petra Gössi è presidente dal 2016 del Partito liberale radicale. Dopo aver fatto parte dal 2004 al 2011 del parlamento del canton Svitto, nel 2011 è stata eletta nella Camera del popolo. Dal 2008 è inoltre attiva quale giurista presso un’azienda specializzata in consulenza aziendale e fiscale. Keystone

La riforma dell’AVS è ingiusta, in quanto crea due classi di beneficiari dell’AVS. Mentre i nuovi beneficiari di rendite ottengono un supplemento di 70 franchi, i pensionati attuali devono pagare di più, in seguito all’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto, e ricevono generalmente rendite più basse della previdenza professionale. Dato che la Legge sulla previdenza professionale (LPP) è stata introdotta solo nel 1985, molti pensionati hanno potuto accumulare un capitale per la vecchiaia più ridotto, rispetto alla generazione di transizione tra i 45 e i 65 di età. 

Nel contempo, questa generazione di transizione viene risparmiata dalla riduzione del tasso di conversione e riceve 70 franchi in più di rendita AVS. Questa misura non è giustificabile di fronte agli attuali pensionati: questi ultimi pagano le conseguenze di una riforma dell`AVS ingiusta e diventano pensionati di seconda classe. 

Sono profondamente convinta che ognuno può trascorrere gli anni della sua vecchiaia dove vuole e non voglio mettere in discussione la rendita, ben meritata, di nessuno! Gli svizzeri all’estero sono importanti ambasciatori del nostro paese e hanno dato un grande contributo alla prosperità della Svizzera. Critico però i problemi creati dal supplemento di 70 franchi. Questo supplemento svantaggia i futuri beneficiari di rendite che vivono in Svizzera e che percepiscono anche prestazioni complementari, dato che l’aumento della loro rendita comporterà un maggiore carico fiscale.

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Chi crede che questa riforma fittizia permetterà di far aumentare le rendite più basse, si sbaglia. È vero che i nuovi pensionati approfitteranno del supplemento dell’AVS. I beneficiari di prestazioni complementari riceveranno però una somma corrispondente in meno. Nel peggiore dei casi perderanno perfino il diritto ad una riduzione dei premi delle casse malati e all’esenzione della Billag (il canone per la radio e la tele, ndr.). Questa riforma non è stata semplicemente concepita bene. 

Previdenza per la vecchiaia 2020 è inoltre antisociale. I 70 franchi vengono infatti concessi a tutti, senza tener conto della loro situazione finanziaria. Ogni nuovo beneficiario di rendite AVS riceve 70 franchi in più al mese, indipendentemente dal fatto che ne abbia bisogno o meno. I costi di questo regalo destinato ad addolcire la riforma in votazione dovranno essere presi a carico dalla collettività tramite un aumento dell’Imposta sul valore aggiunto e dei premi versati dai datori di lavoro e dai lavoratori. In questo modo, ogni mese resteranno meno soldi nel portamonete, mentre non vi è nemmeno la certezza di poter risanare il sistema delle rendite! 

La riforma dell’AVS è soprattutto ingiusta per le nuove generazioni. Saranno loro a dover sopportare il maggior peso di questa riforma. E non avranno neppure la certezza di poter ottenere un giorno una rendita AVS – già dal 2027 le casse dell’AVS registreranno infatti di nuovo cifre rosse. Le misure più urgenti vengono soltanto rinviate di alcuni anni e questo benché sappiamo che le sfide del sistema previdenziale non diventeranno più piccole, ma più grandi in seguito alle perdite miliardarie dell’AVS e all’evoluzione demografica. I giovani dovranno sopportare le spese della generazione più anziana. Questa riforma fittizia mette quindi a dura prova il patto generazionale che ha dato finora buoni risultati. 

Con Previdenza per la vecchiaia 2020, una piccola maggioranza del parlamento è riuscita a peggiorare le cose invece di migliorarle. Invece di risanare le nostre assicurazioni sociali, la situazione diventerà ancora più precaria con questo ampliamento dell’AVS. Verso l’esterno si pretende che via sia una distensione, mentre in realtà già si preannuncia la prossima crisi. 

Una riforma non può funzionare in questo modo! No a questa riforma fittizia antisociale e ingiusta!


Traduzione di Armando Mombelli

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